02.11.2025
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Sports

Sarri avvisa la Lazio:«Non cadiamo nella trappola. Serve attenzione, carattere e testa»


Giù dalla torre o in cima. Non è mai semplice una sfida in pendenza, figuriamoci con una posta in palio così alta. Stasera (ore 20.45) la Lazio dovrà decidere se rilanciare subito le proprie ambizioni per l’Europa oppure tornare sospesa nell’incertezza. Può essere un’opportunità clamorosa o un’altra amarezza. Dopo gli otto punti racimolati nelle ultime quattro gare, nel frangente di massima emergenza e difficoltà, questo è il momento della verità. Nei precedenti due turni i biancocelesti hanno pareggiato con l’Atalanta e battuto la Juventus, ma adesso possono superare la Dea e l’Udinese con una vittoria. Serve una prova di maturità perché spesso, anche in passato, dopo grandi imprese, è arrivata una doccia fredda con avversari più alla portata.

L’iniezione di fiducia deve trasformarsi in continuità, non in presunzione o mancanza di umiltà. Per fortuna il Pisa ha appena fermato il Milan, così ha ancora più sostanza il monito di Sarri alla squadra: «Non cadiamo nella trappola. Serve la stessa attenzione, il carattere, la testa, altrimenti non avremo fatto nulla». I discorsi motivazionali vanno avanti ormai da due giorni a Formello perché Mau teme cali di tensione in una settimana decisiva. Prima la trasferta in Toscana, poi il Cagliari lunedì sera in casa. In queste due giornate si capirà davvero quale ruolo potrà recitare la Lazio in questa Serie A. Poi ci sarà l’Inter a San Siro, prima della terza sosta.

LA SOLIDITÀ DIFENSIVA

La risalita è partita dalla compattezza e dalla solidità. Sarri ha indicato la via e ora non fa nessuna retromarcia. Quando gli uomini lo permettono (anche stavolta ne mancano cinque, Hysaj è rimasto nella Capitale per una tendinopatia), il 4-3-3 non si tocca. Conta l’equilibrio più della pericolosità offensiva. Non è un caso che dieci punti (sugli attuali undici) siano arrivati anche grazie a quattro gare (Verona, Genoa, Atalanta e Juve), terminate con la porta inviolata. Nelle prime otto giornate dell’era Lotito c’era riuscito solo Mau nell’anno del secondo posto (2022/23, con Spezia, Cremonese, Verona e Torino) e Delio Rossi (Chievo, Torino, Cagliari e Atalanta). Ora la Lazio punta al terzo clean sheet di fila, che manca da due anni, sempre con il Comandante in panchina.

L’ORDINE PUBBLICO

Stavolta la squadra dovrà contare solo sulle proprie forze, senza i tifosi al proprio fianco. Era già sold out il settore Ospiti (1100 posti) della Cetilar Arena, ma il prefetto D’Alessandro — dopo le indicazioni dell’Osservatorio — ha disposto martedì lo stop ai residenti della regione Lazio per «altissimi profili di rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica dovuti all’accesa rivalità, anche di natura politica, tra le due tifoserie, pronte a fronteggiarsi», come emerso dall’attività informativa e da quanto riscontrato sui social network. «Nessuno si aspettava l’ennesimo sopruso fatto ai tifosi della Lazio senza motivazioni o giustificazioni chiare. Lotito è un senatore, faccia un’interrogazione al ministro degli Interni — il messaggio della Curva Nord — perché nei giorni scorsi c’erano state date rassicurazioni che la trasferta fosse aperta. Decine e decine di tifosi avevano già pagato hotel e viaggio».

Quei soldi non li risarcirà nessuno a differenza del biglietto, secondo le direttive comunicate dal club capitolino: i titolari dei tagliandi dovranno recarsi entro stasera alle 20 nel punto vendita dove è stato emesso il titolo d’ingresso, per ottenerne il rimborso. A Pisa resta però la massima allerta per eventuali ultras che potrebbero recarsi lo stesso in città senza entrare allo stadio. Guai a cadere nella trappola, anche fuori dal campo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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