È stato identificato dalla polizia postale e ha già ammesso agli investigatori di essere l’autore delle minacce social alla figlia della premier Giorgia Meloni, Ginevra. È un professore che insegna tedesco nel liceo artistico, linguistico, scientifico e di scienze applicate di Cicciano, un piccolo comune in provincia di Napoli. Ha 65 anni, vive a Marigliano ed è a un passo dalla pensione. Dal suo profilo Facebook emerge chiaramente il suo odio politico verso la presidente del Consiglio, che chiama «pescivendola», «carciofara», «nana» e «fascista». S.A., dopo la denuncia e l’informativa che gli agenti consegneranno alla Procura di Roma nei prossimi giorni, verrà indagato dai pm del pool dei reati informatici, coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco. Le minacce social hanno un peso specifico rilevante, perché indirizzate a una bambina di solo 8 anni, per giunta da un docente che per professione dovrebbe ricoprire un compito educativo. Invece, facendo riferimento all’atroce omicidio di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa a colpi di pietra dal suo ex fidanzato, il professore incita alla violenza su una bambina. «Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola», ha scritto nel post che ha attirato la condanna unanime della politica e che ha poi provveduto a cancellare. Il profilo Facebook del docente è disseminato di post animalisti, messaggi di sensibilizzazione all’adozione dei cani abbandonati e riporta la più conosciuta citazione di Socrate: «Sa chi sa che non sa».
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«Non conosco il presunto cittadino di Marigliano che ha scritto un post violento e inaccettabile contro la premier Giorgia Meloni, ma non ho alcuna difficoltà a condannare con assoluta fermezza il suo delirio, come mariglianese e uomo delle istituzioni — commenta Gaetano Bocchino, neo sindaco di Marigliano — Alla presidente Meloni esprimo la totale solidarietà mia e di tutta Marigliano». «Trovo assurdo che un insegnante usi un linguaggio del genere: il suo è il classico esempio di tutto ciò che la politica deve evitare, la violenza, l’insulto gratuito e insensato, la contrapposizione a tutti i costi», conclude Bocchino.
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Sanzioni disciplinari
«La figura del docente è di straordinaria importanza nella formazione dei giovani, non solo nell’impartire saperi ma anche nell’educare al rispetto verso gli altri. È indispensabile — ammonisce il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara — che i docenti siano per primi sempre consapevoli della responsabilità e del valore sociale del loro ruolo. Non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata. Il Ministero sanzionerà quanti non sono degni di far parte della nostra scuola». Si preannuncia quindi un procedimento disciplinare, che si affiancherà a quello penale, nei confronti del professore napoletano.
«Al di là del disgusto e della riprovazione che suscita il contenuto del post contro Giorgia Meloni, va sottolineato che l’autore dello scritto è un docente, in servizio nel Napoletano. E dunque — sottolinea Severino Nappi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale e vice coordinatore del partito in Campania — è ancora più intollerabile che chi dovrebbe contribuire a formare giovani menti infondendo e diffondendo valori positivi, si distingua solo per l’odio che semina. Siamo certi che il ministro Valditara e l’Ufficio scolastico regionale adotteranno l’unico provvedimento possibile nei confronti di questo inqualificabile soggetto: il licenziamento immediato».
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