19.05.2025
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«Sarà brutta, rischio pronto soccorso intasati di casi e bronchioliti». La cura alternativa


Influenza australiana. La stagione influenzale 2024-2025 «sarà brutta, come tutti gli anni, perché non ci si vaccina, i pronto soccorso si intasano di casi e di bronchioliti. Per questo i genitori, i nonni e chi sta a contatto con i bambini molto piccoli devono capire che l’arma è la vaccinazione. Ma va fatta ora». Lo ribadisce all’Adnkronos Salute Alberto Villani, responsabile dell’Unità operativa complessa di Pediatria generale e Dea II livello dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.

La cura alternativa

«Nel reparto abbiamo messo un cartello, ‘Chi ama protegge anche dall’influenza’ — sottolinea lo specialista — Non possiamo ricordarci dell’influenza solo quando i pronto soccorso sono pieni e ci sono casi gravi. Così danneggiamo i bambini che invece hanno un reale bisogno di cure e di prestazioni. I genitori e i nonni con bimbi sotto i 6 mesi devono immunizzarsi, per i bambini più grandi invece c’è anche l’antinfluenzale con lo spray nasale che è facile e non dà problemi».

Il vademecum

Autunno ancora mite, ma il freddo sembra alle porte e con il ‘generale inverno’ si riaffacceranno i malanni di stagione. Dall’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma arriva una guida completa per prevenirli, riconoscerne i sintomi, capire quando rivolgersi al pediatra e come curarli. Parliamo di tosse, mal di gola, raffreddore, febbre, influenza, bronchiolite. «Lo scorso anno sono stati 15 milioni gli italiani colpiti dall’influenza e dalle sindromi parainfluenzali — ricordano gli esperti del Bambino Gesù — Di questi, circa un terzo erano bambini e ragazzi». Influenza e sindromi parainfluenzali. «Rhinovirus, coronavirus, virus influenzali e parainfluenzali, adenovirus, enterovirus, virus respiratorio sinciziale — elencano i medici — Sono gli agenti virali responsabili della maggior parte delle malattie dell’apparato respiratorio: dal raffreddore all’influenza, dal Covid alla bronchiolite. Questi virus si trasmettono per via respiratoria, attraverso l’inalazione diretta delle goccioline respiratorie infette o per contatto, ad esempio con le mani contaminate. I sintomi sono spesso simili, ma di diversa intensità, e vanno dal mal di gola alla tosse, dal naso che cola alla febbre, dalle manifestazioni gastrointestinali ai dolori articolari. Le malattie respiratorie ogni anno nel mondo colpiscono centinaia di milioni di persone, soprattutto nei mesi più freddi. Al Bambino Gesù durante la scorsa stagione epidemica (2023-2024) si sono verificati più di 13.000 accessi in pronto soccorso per infezioni respiratorie acute e oltre 1.500 ricoveri, di cui circa 100 in terapia intensiva». I picchi stagionali cambiano da patologia a patologia. «Nell’influenza la fase di picco dura generalmente da dicembre a febbraio, nel raffreddore i casi aumentano durante tutta la stagione invernale, i casi di bronchiolite causati da virus respiratorio sinciziale si concentrano tra novembre e marzo, mentre quelli causati da virus parainfluenzali di tipo 3 si verificano con maggior frequenza in primavera ed estate», ricordano gli specialisti.

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