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Sangiuliano firma il decreto sulla riforma del Mic, ecco cosa cambia e le nuove nomine


Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha firmato il decreto ministeriale di articolazione degli uffici dirigenziali e degli istituti dotati di autonomia speciale di livello non generale del MiC, in attuazione del nuovo Regolamento di Organizzazione del dicastero. Il provvedimento — informa una nota — sarà pubblicato ad avvenuta registrazione da parte degli organi di controllo.

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La riforma del Mic

Si tratta del provvedimento di riorganizzazione del ministero: con la riforma dell’organigramma del dicastero era stata soppressa la figura del Segretario generale e, di conseguenza, i segretariati regionali. Si è passati quindi da una struttura segretariale ad una dipartimentale con quattro Dipartimenti: il Diag — Dipartimento per l’amministrazione generale con funzioni trasversali; il Dit — Dipartimento per la tutela del patrimonio culturale e del Paesaggio; il Diva — Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale; il Diac — Dipartimento per le attività culturali.

Le nomine

Dopo l’entrata in vigore, a maggio, del nuovo regolamento di organizzazione, sono stati nominati ad inizio luglio i Capi Dipartimento della nuova struttura: vale a dire Alfonsina Russo, Paolo D’Angeli, Luigi La Rocca e Mario Turetta. Nel dettaglio, Alfonsina Russo, posta alla guida del Diva, è dal 2017 direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, mentre Paolo D’Angeli, andato al Diag, veniva dalla Direzione Generale Bilancio. Al Dit è andato Luigi La Rocca, già direttore Generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio e il Diac è stato assegnato a Mario Turetta, che dall’aprile 2023 era appunto Segretario Generale, la carica soppressa dalla riforma. Il nuovo provvedimento, non ancora pubblicato in attesa della registrazione da parte degli organi di controllo, regolamenta l’articolazione dei dipartimenti e delle direzioni generali definendo il numero e le funzioni degli uffici dirigenziali e degli istituti dotati di autonomia speciale di seconda fascia, comprese le soprintendenze. 

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