Lacrime di disperazione, poi di gioia. Cristiano Ronaldo piange per il rigore sbagliato e poi (ma di felicità) per la qualificazione del suo Portogallo ai quarti dove sfiderà la Francia. Battuta la Slovenia ai rigori, che torna a casa a testa alta per aver resistito agli assalti lusitani. Decisive le parate di Diogo Costa su Ilicic, Balkovec e Verbic.
Portogallo-Slovenia: Diogo Costa para 3 rigori su 3
Adesso il cammino si fa più complicato. Non sarà facile per niente sfidare i Bleus, ma la strada verso Berlino è piena di ostacoli ormai per tutti. La Slovenia gioca con coraggio, si difende e quando può, attacca. Lo fa spesso con Sesko, oggetto del desiderio di mezza Europa. Tra i migliori in campo, c’è Oblak, il portiere sloveno dell’Atletico Madrid.
Si conferma uno dei più forti in circolazione. Il Portogallo attacca fin dall’inizio. Karnicnik è bravo ad anticipare su Rafael Leao, poi ci prova Ruben Dias che non inquadra lo specchio della porta. La Slovenia controlla bene il campo, ma non riesce a ripartire. Tira un sospiro di sollievo su un colpo di testa, troppo debole, di Cristiano Ronaldo (che poi sfiora la traversa su punizione) e si fa vedere per la prima volta al 39’ quando Stojanovic scappa e mette in mezzo per Sporar, ma a salvare il Portogallo ci pensa Nuno Mendes con un grande intervento.
La risposta lusitana è il palo esterno di Vitinha. Nella ripresa Bernardo Silva manda sopra la traversa il prezioso cross di Cancelo. Ed è ancora Cristiano Ronaldo a impegnare Oblak su punizione, ma all’improvviso la Slovenia crea scompiglio con Sesko. L’attaccante supera Pepe in velocità, ma il suo mancino si spegne sul fondo. A un minuto dal gong CR7 sbaglia davanti a Oblak. Si va ai supplementari e Ronaldo fallisce un rigore, concesso dal nostro Orsato in maniera alquanto generosa. Grande parata di Oblak che manda in estasi la Slovenia, ma solo per poco. Sesko si divora il vantaggio, poi dagli 11 metri festeggia il Portogallo, e CR7 rimedia dal dischetto. Le lacrime di Cristiano Ronaldo sono di gioia, ma l’eroe è Diogo Costa. Para tutto e fa felice Roberto Martinez.
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