Molti lavoratori dipendenti che hanno presentato il 730/2025 entro il 20 giugno non hanno ricevuto il rimborso nella busta paga di luglio. Perché?
Nonostante la tempistica ufficiale preveda l’avvio dei rimborsi a partire proprio da questo mese, non tutti i contribuenti hanno già ricevuto quanto spettante. Le ragioni sono diverse e non sempre legate a errori nella dichiarazione.
Concorso Agenzia Entrate, 2.700 posti a bando divisi per regione
Quando arriva il rimborso 730?
Il rimborso IRPEF legato alla dichiarazione dei redditi è strettamente connesso alla data di trasmissione del Modello 730 all’Agenzia delle Entrate. Dopo l’elaborazione, l’Agenzia invia i dati al sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico), che provvede al pagamento attraverso la busta paga o la pensione.
Se la dichiarazione è stata trasmessa dopo il 20 giugno, l’accredito slitta ad agosto (o settembre). Questo vale anche per chi ha consegnato il modello in tempo al CAF o al commercialista: conta la data in cui quest’ultimo lo ha effettivamente inviato all’Agenzia. Se invece sono sicuro di aver mandato tutto entro il 20?
I motivi principali del ritardo nel rimborso
Ecco un riepilogo delle principali situazioni che possono causare il ritardo del rimborso:
- Modello trasmesso dopo il 20 giugno: anche se il contribuente ha consegnato la dichiarazione entro i termini, la trasmissione potrebbe essere avvenuta tra il 21 e il 30 giugno. In questo caso, la liquidazione slitta automaticamente al mese successivo (agosto), o anche a settembre.
- Sostituto d’imposta incapiente: il datore di lavoro non trattiene imposte a sufficienza per poter rimborsare tutti i dipendenti. Il credito non viene pagato subito, ma potrebbe essere spostato ai mesi successivi, indicato nella Certificazione Unica o usato nel 730 dell’anno successivo. In alternativa, si può richiedere il rimborso diretto all’Agenzia delle Entrate.
- Contribuente senza sostituto d’imposta: chi ha presentato il 730 senza indicare un sostituto (ad esempio, disoccupati o chi ha cessato il lavoro) riceve il rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso, il pagamento non avviene a luglio, ma entro dicembre 2025.
- Rimborsi bloccati per debiti fiscali: Con il decreto legislativo n. 110/2024 è stata introdotta la compensazione forzosa tra crediti e debiti fiscali. Se il contribuente ha un rimborso superiore a 500 euro ma anche debiti pendenti, l’Agenzia delle Entrate Riscossione può bloccare il rimborso. Il contribuente ha 60 giorni per accettare la compensazione. In caso di rifiuto, il rimborso resta sospeso fino al 31 dicembre 2026.
Verificare la posizione fiscale
Chi non ha ancora ricevuto il rimborso del Modello 730/2025 non deve allarmarsi: le tempistiche dipendono da vari fattori, e in molti casi si tratta solo di slittamenti fisiologici. Tuttavia, è utile verificare la propria posizione fiscale, controllare la data di invio del modello e accertarsi di non avere debiti con il Fisco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this