Il conto al ristorante, il costo della spesa al supermercato o il prezzo di un nuovo elettrodomestico ora spaventano meno gli italiani. Nell’area Ocse il reddito reale delle famiglie è aumentato dello 0,9% nel primo trimestre del 2024, rispetto al +0,3% del trimestre precedente, e l’Italia è il Paese del G7 che ha fatto registrare una crescita maggiore, addirittura del 3,4%.
Il potere di acquisto degli italiani, insomma, ha fatto un deciso balzo in avanti nella prima parte dell’anno, mentre il tasso di inflazione è tornato sotto controllo, posizionandosi per diversi mesi del 2024 sotto la soglia dell’un per cento.
Uno scenario che ha spinto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a commentare in questo modo su X il dato riportato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico: «Finalmente i redditi in Italia stanno crescendo più dell’inflazione, dopo anni di perdita di potere d’acquisto delle famiglie». Per aggiungere: «Questo risultato, ben superiore alla media Ocse dello 0,9%, è anche frutto delle politiche del governo che ha utilizzato gran parte delle risorse disponibili per il rinnovo dei contratti, oltre che per aumentare le pensioni, sostenere i salari attraverso il taglio del cuneo contributivo e la riduzione dell’Irpef, e per rafforzare i trasferimenti sociali in natura».
Nell’ultimo trimestre del 2023 il dato italiano sul reddito reale delle famiglie era risultato in calo dello 0,4%. «C’è ancora moltissimo da fare – ha sottolineato ancora la premier – ma questi segnali ci dicono che siamo sulla strada giusta. Continuiamo a lavorare con determinazione per un’Italia sempre più giusta e prospera».
OLTRECONFINE
Guardando oltre i confini italiani, anche la Germania ha registrato un forte aumento del reddito familiare reale pro capite rispetto al trimestre precedente, sebbene non ai livelli dell’Italia. Il potere di acquisto dei tedeschi è aumentato dell’1,4%, spinto dalla crescita delle retribuzioni dei dipendenti, mentre il Pil reale pro capite è aumentato dello 0,2%, dal -0,6% del trimestre precedente.
La Francia ha registrato una crescita del reddito familiare reale pro capite molto al di sotto dell’Italia (0,6%). Questa crescita è dovuta principalmente a un aumento delle prestazioni pensionistiche di base a fronte dell’inflazione.
Il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno registrato incrementi ancora più lievi del reddito familiare reale pro capite: rispettivamente dello 0,3% e dello 0,2%.
Se l’Italia primeggia tra i Paesi del G7 in questa speciale classifica, la Polonia è il Paese che ha fatto meglio nell’area Ocse, con un aumento del 10,2%, a cui hanno contribuito soprattutto l’aumento della retribuzione dei dipendenti, delle prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali e del reddito da proprietà. Il reddito da proprietà è più che triplicato in Polonia dalla fine del 2021. Infine, la maggiore contrazione del reddito familiare reale pro capite è stata registrata in Grecia (-1,9%), sebbene il Pil reale pro capite sia cresciuto dello 0,9%.
Soddisfatta la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone. E guardando alla motivazioni di questi dati, fa presente che «l’Italia cresce e lo fa attraverso il lavoro. Gli investimenti sull’occupazione e sulla produttività, il passaggio dalla logica del sussidio a quella dell’accompagnamento al lavoro, la promozione della contrattazione collettiva per utilizzare tutte le leve retributive disponibili stanno contribuendo a far crescere i redditi più dell’inflazione». E ancora. «Continueremo a perseguire questa visione strategica per incidere sugli elementi di criticità e cogliere le opportunità delle transizioni in corso».
IL CAROVITA
Come detto, la crescita del reddito reale degli italiani è accompagnata da un tasso di inflazione che non desta più allarme. A giugno 2024 l’Italia è stato il Paese del G7 con la crescita dei prezzi più contenuta, +0,8%, contro il +2,9% degli Stati Uniti e il +2,2 della Germania. A luglio però l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,4% su base mensile e dell’1,3% su base annua, stando alle stime dell’Istat, principalmente per effetto dell’aumento dei prezzi dei beni energetici.
Sempre a luglio l’inflazione in Germania è risultata in crescita del 2,3% su base annua, rispetto al +2,2% di giugno. L’indice dei prezzi al consumo in Francia, nel mese di luglio, è salito dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 2,3% su base annua, dopo il +2,2% di giugno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this