15.05.2025
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«Raffaella Carrà? Un po’ rompi…e, sgridava i collaboratori che spendevano troppo. La sua casa è un treno, ecco perché non si vende»


Giancarlo Magalli ricorda Raffaella Carrà a Più libri più liberi. «Raffaella Carrà era un po’ rompipalle e molto attenta ai soldi: aveva un’economia di guerra in tempo di pace». Così il conduttore tv racconta i difetti dell’amica e collega in occasione della presentazione del volume dedicato a Raffaella Carrà, edito da Treccani e curato da Caterina Rita, collaboratrice storica della ‘Raffa nazionale’.

Raffaella Carrà, il ricordo di chi ha lavorato con lei

Insieme tutti e tre avevano lavorato a ‘Pronto, Raffaella?’, di cui Magalli era autore. «Raffaella era atipica, — spiega all’Adnkronos — oggi trovare un’altra che faccia tutto quello che ha fatto lei è difficile. Ci sono bravi cantanti, brave ballerine però Raffaella sorprese tutti dimostrando di saper fare le interviste. A Raffaella venivano in mente le domande che avrebbe fatto il pubblico, anche se gli autori non gliele avevano scritte: nessuno se lo aspettava, io per primo. Il programma — dice Magalli nel corso della presentazione del libro insieme all’autrice — doveva inizialmente condurlo Gianni Morandi, lo scrissi per lui. Quando fu affidato a Raffaella Carrà avevo i miei dubbi ma lei si dimostrò una grande professionista seria, scrupolosa, che studiava tanto e si preparava per le interviste che venivano sempre bene». «Raffaella è stata con tutti amorevole, senza divisioni di nessun tipo, dalla classe al genere», ricorda Caterina Rita con le lacrime agli occhi.

Gli aneddoti

Al pubblico di ‘Più libri più liberi’ Caterina Rita e Giancarlo Magalli hanno raccontato Raffaella Carrà a tutto tondo, non fermandosi solo alle lodi. “Era un po’ ‘choosy’, come dicono gli inglesi», dice Magalli. Gli aneddoti sono tanti: dai personaggi bocciati come ospiti a ‘Pronto, Raffaella?’ perché avevano parlato male di lei o del compagno Sergio Japino ai collaboratori sgridati per l’uso eccessivo (con conseguente spesa a suo carico) del telefono. «Aveva sempre una smania…voleva incontrare il Papa, poi chiedeva che portassimo l’ambasciatore statunitense e quello russo in studio perché facessero pace sul suo divano», ricorda Magalli. «L’incontro con Madre Teresa fu kafkiano, l’una ignorava chi fosse l’altra, eppure andò bene», dice Magalli. E Caterina Rita aggiunge: «A fine intervista mi disse ‘Ho sentito qualcosa di forte che non avevo mai sentito'». Tra i acconti anche uno legato alla casa romana di Raffaella Carrà, messa in vendita dopo la sua morte. «Quella casa è un treno, — dice Magalli — ecco perché non si riesce a vendere. Sono quattro appartamenti tutti in fila, è come abitare su un Frecciarossa: uno degli appartamenti era mio, glielo vendetti».

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