20.05.2025
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Politics

quoziente familiare per le detrazioni e sconti fiscali


«Dare la possibilità a chi ha più figli a carico di pagare meno tasse»: questo il principio-guida che, secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in un’anticipazione de Il Foglio, dovrà dettare la strada della nuova legge di Bilancio. 

Un principio che segue il monito lanciato da Mario Draghi nella relazione sulla competitività consegnata due giorni fa alla presidente della Commissione Ue Von der Leyen.

«Meno tasse per chi fa figli»

Giorgetti segue un principio che aveva già provato ad applicare un anno fa, quando propose, senza successo, di non far pagare le tasse alle famiglie con più di due figli. Oggi il copione si ripete e il titolare dell’Economia punta su un quoziente familiare per le detrazioni con già un costo stimato tra i cinque e i sei miliardi di euro. L’idea, al vaglio, sarebbe tagliare — come già annunciato — altri bonus e sconti fiscali per dare precedenza alla battaglia sulla natalità, che è da sempre uno dei punti cardine del programma della premier Giorgia Meloni. 

Nel suo rapporto — che, a quanto pare, il titolare dell’Economia avrebbe molto apprezzato — l’ex premier Draghi sottolineava come l’Ue stia «entrando nel primo periodo della sua storia recente in cui la crescita non sarà sostenuta da un aumento della popolazione, e si prevede che entro il 2040 la forza lavoro si ridurrà di quasi due milioni di lavoratori l’anno». L’evidenza dei numeri impone una risposta immediata e l’incentivo alla natalità sembra, ancora una volta, la soluzione più efficace. 

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Il nodo delle risorse

Non si può parlare di futuro dell’Ue senza una riflessione autentica sulla natalità. Un’Europa senza europei, è il ragionamento, è un’Europa senza futuro. E il discorso vale anche per l’Italia, sempre più a corto di figli e figlie. In questo senso va letta l’idea di Giorgetti, che è pronto a intervenire già in Manovra, anche se al momento non è specificato quali siano le soluzioni sul tavolo. 

Il nodo risorse non è ignorabile. Che per la prossima Manovra la coperta sia corta è evidente da tempo in via XX settembre. Sarà un’altra legge di Bilancio segnata dall’austerity e trovare nuove risorse — si parla di cinque o sei miliardi di euro — per combattere il declino demografico non è affatto semplice.

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Le detrazioni per chi fa figli sono davvero efficaci?

Oltre alla spina delle risorse, le detrazioni pensate da Giorgetti per chi fa figli devono superare anche la prova della realtà. Qual è l’efficacia di tali misure? Spingono davvero gli italiani a fare più figli? Il primo scoglio è sulla natura del provvedimento, che finirebbe a incidere su tutte le famiglie, a prescindere dai redditi. 

Rimangono perplessità anche sulla reale capacità di «spinta» delle detrazioni. Lo ha sottolineato l’Economist che, sul tema, evidenzia come pure i Paesi che offrono dispendiosi servizi di assistenza alla natalità continuino comunque ad avere un tasso di fecondità pressocché inalterato. La Svezia, ad esempio, è ferma a 1,7 figli per donna nonostante gli aiuti concessi alle famiglie. Il che spinge a chiedersi quale sia davvero la strategia migliore per garanitire un futuro al nostro Paese. E all’Europa tutta, perché la crisi demografica non è un’emergenza solo italiana. 

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