È stato Zlatan Ibrahimovic ad aprire la stagione del Milan. «Si parla di presente, qualche settimana fa abbiamo parlato di futuro. Siamo qui per la presentazione di Paulo Fonseca. Siamo carichi e abbiamo tanta fame e voglia di iniziare», le parole dello svedese. Che ha poi lasciato la parola al nuovo allenatore rossonero: «Ringrazio la società per la fiducia, sono motivato ed emozionato. E sono fiducioso di fare un buon lavoro», ha detto il portoghese. Aggiungendo: «Ho grandi ambizioni di entrare nella storia di questo club. Zlatan mi ha mostrato lo spazio per il nuovo trofeo». «Trofei», lo ha corretto Ibrahimovic. Poi la parola è ripassata a Fonseca per le prime domande dei giornalisti. «So che chi viene qui, viene per vincere. Ho guardato tanti giocatori che hanno fatto la storia del Milan. Ho la consapevolezza che ho tante responsabilità, ma sono orgoglioso. Voglio fare continuare questa bella storia».
IL PROGETTO
Sugli obiettivi stagionali: «Sono qui perché credo nella rosa che abbiamo a disposizione.
Penso, ma non è una novità, che abbiamo bisogno di qualche giocatore, ma non molti. L’ultimo allenatore straniero a vincere in Italia è stato José Mourinho? Sono diverso da lui. Voglio farlo in un altro club, che è il Milan. Voglio vincere». E sul modo di giocare: «Voglio una squadra dominante, coraggiosa, reattiva, non deve lasciar pensare gli avversari. La qualità del gioco per me è importante. La spilla dell’Ucraina? È una questione personale. Non dobbiamo dimenticare cosa sta accadendo». E sul centravanti: «Abbiamo bisogno di un attaccante, è questa la nostra priorità. Stiamo lavorando insieme per portare qui l’attaccante giusto. Il gap con l’Inter è colmabile? Posso promettere di lottare ogni partita per vincere e con i nerazzurri non sarà diverso. Rafael Leao? È un giocatore decisivo, me lo aspetto motivato. Florenzi? Io faccio affidamento su tutti, anche su di lui».
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