23.05.2025
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Politics

«Quella femminile più bassa d’Europa»


Elly Schlein critica il centrosinistra che fu. E lo fa così: «La sinistra ha sbagliato quando poteva cambiare legge sulla cittadinanza e non l’ha fatto». Ma attacca anche i suoi avversari della maggioranza di governo: «Non voglio mai più sentire un ministro, anzi due, che dice che nelle classi bisogna ridurre il numero di stranieri. Nelle classi non ci sono italiani e stranieri, ci sono bambine e bambini. E hanno tutti lo stesso diritto a una scuola di qualità, e se vogliamo essere precisi quelli che chiamano stranieri per il 70% sono nati o cresciuti in Italia, e quei bambini sono già italiani». La location è il palco della Festa dell’Unità di Ferrara. Incalza Elly: «E’ certo che dobbiamo cambiare quella legge sulla cittadinanza, è certo che il centrosinistra ha sbagliato in questa materia, ma siamo anche qui per riparare ai nostri errori, perché per noi chi nasce e cresce in Italia è italiano».

Sulla manovra, è incalzante la segretaria dem tra gli applausi dei suoi: «Vigileremo sulle scelte governo, specie per le pensioni». E ancor: «Purtroppo abbiamo i dati di occupazione femminile più bassi d’Europa in questo Paese, e noi non ci rassegniamo. Mi fa un po’ specie ricordarlo quando c’è una donna alla guida del governo, ma è un esecutivo che ogni giorno fa scelte contro le donne, tagliandone le pensioni come hanno fatto con opzione donne lasciando 30mila esodate». C’è la gara a chi è più femminista tra Elly e Giorgia, ma la prima delle due è convinta che non ci sia gara: Meloni non fa battaglie di genere, è la convinzione di Elly, ma battaglie por sé.

L’AFFONDO

Ed è come se stesse ancora in campagna elettorale Schlein. O meglio: è convinta che si andrà a votare prima del previsto e attacca su tutto Meloni in un one to one che crede le convenga. «Il Paese — dice dal palco di Ferrara — ha bisogno di essere ricucito. Già un bambino che nasce a Reggio Calabria ha un’aspettativa di vita cinque anni inferiore rispetto a chi nasce a Bologna. Noi difenderemo l’unità nazionale e ancora di più, da sinistra, difenderemo il principio di solidarietà». Quello che l’attuale governo e «chi lo guida» sta mettendo a rischio.

Il popolo dem voleva una leader che parlasse chiaro e parlasse di temi reali. E pensa di averla trovata. «Il nostro obiettivo è costruire l’alternativa in un dialogo costante — incalza Elly — con chi pensa di voler buttar giù il prima possibile il governo più di destra della storia repubblicana. L’alternativa si costruisce sulle proposte concrete: nelle prossime settimane proporrò l’introduzione del congedo paritario di cinque mesi per i padri come per le madri». «Sono proposte — aggiunge — che guardano al futuro ma che sono ben piantate nella nostra storia, soprattutto in Emilia-Romagna. I nostri valori sono nella nostra Costituzione, repubblicana e antifascista». Altro tuffo nella concretezza: «In Italia abbiamo il prezzo dell’energia più alto d’Europa. I tedeschi pagano 82 euro a Megawatt/ora, in Spagna 91, in Francia 54, nei paesi scandinavi 15, in Italia 128. Davanti a tutto questo il governo non fa nulla, anzi ha cancellato il regime di mercato tutelato e a rimetterci sono i cittadini. Quando si occuperanno delle condizioni materiali delle persone e del fatto che le famiglie e le imprese con questi prezzi non riescono più a pagare le bollette? Il Pd su questo insisterà, perché le condizioni materiali delle persone devono essere la prima priorità di cui ci occupiamo in questa ripresa».

C’è spazio pure, e ovviamente per la campagna elettorale emiliana nella performace della segretaria. «Il Pd dell’Emilia-Romagna ha dato un esempio, perché senza divisioni e spaccature ha individuato la candidatura migliore per le regionali quella di Michele de Pascale, che è un bravissimo amministratore e lo ha dimostrato nella pandemia, nell’alluvione, dicendo sempre la verità ai suoi cittadini».

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