01.12.2025
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Fashion

quel piccolo cigno diventa un’icona


Per celebrare 130 anni di innovazione e maestria nella lavorazione del cristallo, Swarovski, fondata nel 1895 in Austria da Daniel Swarovski e che fa dell’arte proprio di questo materiale un linguaggio di luce e sperimentazione continua, presenta Vienna Collection, una linea in edizione limitata che rende omaggio al simbolo per eccellenza della maison: il cigno. Ideata da Giovanna Engelbert, direttore creativo globale del brand, la collezione interpreta l’animale che dal 1989 rappresenta il marchio, evocando un perfetto equilibrio tra tradizione e modernità. 


IL SIMBOLO

«Il cigno è una creatura straordinaria, quasi mitologica, simbolo di grazia, bellezza, amore eterno e trasformazione. È stato scelto come emblema di Swarovski perché incarna il nostro legame senza tempo con il cristallo e riflette l’eleganza che anima la nostra arte e le nostre creazioni», ha raccontato Engelbert. «Per Vienna Collection ho voluto immaginare una forma astratta mentre spiccava il volo: simbolo di movimento, energia e continua reinvenzione. Queste creazioni sono pensate per evocare uno spirito classico, arricchito da un tocco contemporaneo e deciso che infonde vitalità. Trascendono il tempo, accompagnandoci in un viaggio dal 1895 al 2025, tra tradizione e futuro».


Le ali stilizzate e le forme piumate evocano la leggerezza del volo, dettagli in pavé e pietre di tagli differenti amplificano la brillantezza di ogni pezzo. Tra le creazioni di punta spiccano anche choker scultorei dal tocco punk, earcuff dalle linee piumate, una collana di cristalli baguette e un pendente a forma di cigno impreziosito dalla tecnica Swarovski Sparkling Dance, che dona l’illusione del movimento. La Vienna Collection ha debuttato al Met Gala 2025. «L’appuntamento newyorkese è stata la prima apparizione della collezione in abbinamento a dei capi da sogno in grado di superare i singoli concetti di gioielleria e prêt-à-porter. La loro realizzazione è stata per noi incredibile. Molto impegnativa, ma anche favolosa. Otto nostri diversi atelier hanno lavorato insieme su un unico look gioielli, ricami, couture. Il coordinamento è stato piuttosto folle, ma anche fantastico, motivo per cui lo abbiamo amato. Amo la bellezza, la bellezza ei sogni fantastici, e voglio che questo sia un mondo meraviglioso. Quando il nostro linguaggio dei gioielli si unisce alla moda, è un moltiplicatore. Si sviluppa alla velocità della luce». Un tributo celebra 130 anni di savoir-faire, riaffermando la missione della maison: continuare a essere, oggi come nel 1895, “ Masters of Light ”.


Le influenze della collezione affondano le radici nella Vienna del fine Ottocento. «L’arte è fondamentale per l’ispirazione. Uno dei miei artisti preferiti, Josef Albers, ha realizzato migliaia di dipinti di quadrati colorati. Era il maestro dei quadrati. È stato fonte di ispirazione perché, quando si lavora con i colori, è necessario essere rigorosi», spiega Engelbert. «Klimt è stato fonte di ispirazione fin dall’inizio, perché ha vissuto a Vienna più o meno nello stesso periodo in cui è stata fondata Swarovski. È stato un periodo incredibile per Vienna in termini di arte e cultura, dal movimento artistico della Secessione viennese alla psicoanalisi, fondata da Freud proprio a Vienna». 

 


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