15.08.2025
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Economy

quasi 3 milioni di italiani coinvolti


Non c’è stagione più florida di quella delle vacanze estive per i truffatori professionisti delle carte di pagamento, ma anche per quelli che riescono a mettere le mani direttamente sul conto corrente. Basta un doppio passaggio della carta sul POS, oppure un’email di phishing che sfrutta un po’ di calo di attenzione sotto l’ombrellone per estorcerti informazioni sensibili di bancomat e carte di credito. È sempre più di moda poi il video fake infarcito di Intelligenza artificiale capace di diventare virale sui social e indurre il malcapitato a seguire il consiglio finanziario di turno. Si arriva a perdere anche migliaia di euro in un solo colpo per un bonifico fatto ingenuamente. Se non si corre ai ripari, di fronte a un fenomeno in costante crescita, i numeri del 2025 potrebbero esplodere, dicono gli esperti. Nel corso del 2024, sono stati oltre 2,9 milioni gli italiani vittime di truffa per un danno economico stimato in più di 880 milioni, secondo i dati emersi dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat.

GLI STRUMENTI

Partiamo dal focus sui canali più utilizzati dai truffatori per capire come difendersi. Secondo l’indagine il canali preferito sono le false email (38,1% dei casi), seguite a ruota dagli SMS (28,4%). A chi non è mai capitato di ricevere un’email minacciosa che invita con urgenza a cliccare su un link per evitare gravi conseguenze? E quanti sms ci saranno arrivati da un fantomatico padre che dice di aver cambiato numero di cellulare e ti invita a chiamare su un altro numero? Cascarci può costare caro, visto che quel numero ti porta dritto verso il malfattore. In quasi un caso su 5 (19,4%), dice l’indagine, come cavallo di Troia è stato utilizzato un finto sito web, mentre nel 18,7% dei casi un finto call center. Un affare da anziani poco esperti? Tutt’altro. Contrariamente a quanto si può immaginare tra le vittime predilette ci sono i giovani. A fronte di una media nazionale del 6,8%, la percentuale raggiunge l’8,5% nella fascia 25-34 anni e arriva addirittura al 14,1% tra i 18-24enni. Sbaglia anche chi pensa alle trappole fatte apposta per incastrare i meno istruiti. I più colpiti hanno un titolo di studio universitario, con un’incidenza pari a più del doppio rispetto alle media.

Lì dove più di una su quattro (26,1%) delle vittime sceglie purtroppo di non denunciare l’accaduto. Il 34,3% lo fa perché il danno economico è basso. Mentre il 22,9% preferisce così perché certo di non recuperare quanto perso. Con il 20% che ha invece ammesso di non aver denunciato perché si sentiva ingenuo ad essere caduto nella trappola. Il 14,3% non voleva che i familiari conoscessero dell’accaduto. In realtà il modo migliore per difendersi è la prevenzione.

EVITARE SORPRESE

Evitare la carta fisica può essere un via saggia per scongiurare clonazioni. I pagamenti contactless tramite smartphone e dispositivi indossabili sono infatti sempre più comuni e potrebbero essere una valida alternativa alla carta elettronica in versione fisica. Attenzione però, perché questa tecnologia non è supportata in tutti i Paesi del mondo. Meglio verificate prima di ritrovarvi a destinazione senza possibilità di pagare. La seconda accortezza resta la massima protezione dei codici. Consegnare ingenuamente i codici di accesso alle carte di credito o all’home banking significa anche perdere qualsiasi possibilità di risarcimento del danno dalla banca. Quando poi si smarrisce o si viene derubati di una carta, meglio comunicarlo senza indugio alla banca.

Se ci si muove con tempestività, le transazioni avvenute prima del blocco saranno rimborsate dalla banca, al netto di una franchigia che normalmente è pari a 50 euro. Se invece non si denuncia immediatamente o, peggio, si agevola in qualche modo la sottrazione di denaro – ad esempio lasciando il codice Pin insieme alla carta – allora la banca potrebbe non rimborsare. Obbligatorio infine attivare le notifiche app o gli alert sms che vi avvisano in tempo reale quando viene utilizzata la vostra carta. In questo modo si ha subito il segnale della truffa da bloccare. I tempi sono cruciali. Soprattutto quando il maltolto viene dirottato su un conto estero che spesso ha poche ore di vita.


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