Nel nuovo Patto di stabilità Ue «il pensiero lungo e il concetto di investimento non sono adeguatamente valutati» e «questo costringe gli Stati nazionali a fare valutazioni, inevitabilmente, di breve e corto respiro». Così il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, parlando dal palco del Meeting di Rimini. Giorgetti è intervenuto a una tavola rotonda dal titolo “Il primo capitale dell’impresa è la persona”.
Giorgetti: «Progetti Pnrr evocano pianificazione sovietica»
«Potrei riempirvi di titoli di piani e progetti che ricordano i piani quinquennali dell’Unione sovietica, scusate la battuta», ha detto Giorgetti fra ironia e sarcasmo al meeting di Rimini sulla parte del Pnrr relativa alla formazione. Giorgetti ha aggiunto che «abbiamo fatto un’enorme fatica» per estendere Industria 5.0 «rispetto ai diktat di Bruxelles», e che anche nel «nuovo Patto di stabilità, il pensiero lungo non è adeguatamente valutato e ci costringe a decisioni di politica di bilancio inevitabilmente di corto respiro».
«Banche vadano oltre freddi numeri su valutazioni imprese»
«Se la banca non riesce a cogliere la dimensione che va oltre i freddi numeri nell’affidamento, poi si fa fatica ad alimentare l’impresa», ha detto Giorgetti, che sul palco ha voluto fare quella che ha definito «una provocazione» nei confronti di Stefano Barrese, responsabile Divisione banca dei territori Intesa Sanpaolo, che aveva parlato poco prima di lui. «La persona imprenditore – spiega Giorgetti – è il fattore determinante dello sviluppo e la scintilla dell’imprenditore continua a essere quella che alimenta l’economia». Ma questo «dovrebbe essere compreso da tutti e, siccome devo fare delle provocazioni, richiamando il mio intervento all’Abi, faccio una stoccata a Barrese: io dissi allora che la banca non può essere un algoritmo, perché ha di fronte una persona fatta di cuore e anche di anima, come diceva qualche economista di grande spessore, che è l’imprenditore».
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