Commenti e retroscena del panorama politico
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Tornano nel dibattito politico le voci di due padri del centrosinistra italiano, quelle di Romano Prodi e Massimo D’Alema. Le due figure della vecchia guardia del Pd, tra consigli e critiche, si rivolgono ai dem e alla segretaria Elly Schlein. “Serve un riformismo coraggioso, ma concreto, che punti al cambiamento”, dichiara l’ex presidente del Consiglio e padre dell’Ulivo. Le parole di Prodi sul partito guidato da Schlein sono dure: “Non è sufficiente per un’alternativa concreta di governo”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paolo Gentiloni: “Se considerate che c’è già, ok, buona fortuna…”. “La mia preoccupazione – afferma Prodi — è che una parte dell’elettorato si allontani dal centrosinistra perché ritiene che dall’opposizione arrivi una lettura troppo ristretta della società, non sufficiente per un’alternativa concreta di governo. Ed è già tardi, perché siamo oltre metà legislatura”, prosegue Prodi. E aggiunge: “C’è tanto da cambiare, ma a dire il vero molti, anche nel Pd, vogliono semplicemente conservare il proprio ruolo”. Più morbido nei toni, invece, Massimo D’Alema, che ieri, dopo molto tempo, è tornato nella Sala Berlinguer del gruppo Pd alla Camera, partecipando a un evento insieme alla segretaria dem Elly Schlein e al leader della Cgil Maurizio Landini: “La logica del sistema elettorale è quella: si vince o si perde tutti insieme, le egemonie hanno un valore relativo”, osserva l’ex premier. E ancora: “Nella capacità di far comprendere che il nucleo dei nostri valori corrisponde non solo ai bisogni di una parte, ma all’esigenza di dare una prospettiva al Paese, si giocherà molto della sfida di governo verso la quale l’opposizione, il centrosinistra, il campo, ormai largo, deve muoversi”. D’Alema ricorda l’Ulivo come “patrimonio storico”, ma chiarisce di non voler dare “direttive” perché il suo lavoro “non è essere un leader politico. Sono fuori. Non partecipo, non faccio parte degli organismi dirigenti di nessun partito. L’esperienza mi dice che devo stare fuori da questo tipo di dibattito”. Un’affermazione che molti hanno letto come una frecciata a Prodi. A distanza di tanti anni, la ruggine tra i due ex leader del centrosinistra non sembra ancora del tutto cancellata.
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