La guerra dei due Beppe, Grillo e Conte, è appena agli inizi ma quest’ultimo ha deciso di imporre lo stop a qualsiasi contatto: «Basta carteggio e comunicazioni, si rivolga d’ora in poi ai miei avvocati». Dire che il fondatore e il presidente M5s siano ai ferri corti è riduttivo, ormai la partita si gioca tra diffide e carte bollate, non c’è alcuno spazio per i pontieri o per un armistizio. L’ex comico ha inviato una nuova missiva nei giorni scorsi all’ex premier: «Le ragioni per cui è in corso un tentativo di demolire i presidi democratici del movimento sono ben note, e non rispondono certo ai suoi valori democratici, ma agli interessi di pochi», il contenuto della missiva, «mi riservo di valutare il da farsi, eventualmente anche sottoponendo le tue minacce agli organi competenti» del M5s.
E così ieri la reazione dell’avvocato di Volturara Appula è stata netta: «Questo stillicidio deve finire, non ti rispondo più». Conte tira dritto ma potrebbe slittare dal 19 e 20 ottobre agli inizi di novembre l’assemblea plenaria della costituente. Il motivo? A causa dell’eccessivo numero dei contributi arrivati per la costituente: «Ne abbiamo ricevuti ben 22mila e la società che gestisce questo processo, Avventura Urbana, si è dovuta prendere un po’ più di tempo», viene riferito. I contiani hanno messo nel mirino Virginia Raggi, l’ex sindaca di Roma che il giurista pugliese ha sponsorizzato anche nell’ultima corsa, nonostante lei sia arrivata soltanto quarta. «C’è lei — il convincimento dei fedelissimi dell’ex presidente del Consiglio — dietro la strategia di Grillo, è stata lei la prima ad intervenire contro Conte dopo le Europee». «Eppure — sottolinea un esponente vicino a Conte — era lei che chiedeva un posto in lista e il superamento del vincolo del doppio mandato». La diretta interessata sui social smentisce: «Non voglio prendere la guida di nessun partito né partecipare a congiure di palazzo. Quindi stiano tutti tranquilli. Ma allo stesso tempo, come sempre ho fatto nella mia vita, rivendico con forza il diritto di dire quel che penso. E soprattutto di farlo liberamente, senza essere etichettata come “fedelissima” di uno o di un altro».
Il garante del Movimento ci scherza su e posta su X un nuovo logo del M5S con il simbolo delle pec al posto delle cinque stelle.
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