«Posteggiare davanti ai cassonetti è da periferici, qui siamo al centro»

È una grande sfida quotidiana (e angosciante) che ogni romano deve affrontare prima di recarsi al lavoro: trovare il posto alla sua auto. Sì, qualcuno, forse stanco di pagare sanzioni, avrà sicuramente optato per un abbonamento mensile e l’utilizzo dei mezzi pubblici per raggiungere l’ufficio. Chi resta invece legato all’abitudine delle quattro ruote, si ritrova quasi sempre a dover fare i conti con l’impossibilità di lasciare la macchina in un posteggio affidabile. Parcheggiare a Roma? È complicato, lo sappiamo. Per gli automobilisti, quelli più impazienti (e indisciplinati) il problema non sussiste affatto: il parcheggio lo trovano, secondo le loro regole:sopra i marciapiedi, sulle strisce, nei pressi delle discese per le carrozzine, o in curva, «tanto si tratta di pochi minuti e mi tolgo subito», è il leit motiv sussurrato un po’ da tutti. Quella sosta selvaggia potrebbe tuttavia costare caro al proprietario: nei casi peggiori, la vendetta è il tergicristallo alzato e rotto; nelle situazioni lievi, un biglietto lasciato da uno sconosciuto con tanto di reprimenda. Come è accaduto, qualche giorno fa, al titolare di un’auto, in doppia fila, nel quartiere Prati.

Il biglietto

«Posteggiare davanti ai cassonetti è da periferici.

Qui siamo al centro». A contestare (seppur con tono pacato) la violazione del codice della strada non è stato l’ausiliare del traffico, ma un residente del quadrante nord di Roma. La fotografia del biglietto è stata raccolta e pubblicata dalla pagina facebook “The Roman Post”. Gli utenti, diversi, hanno spezzato una lancia a favore del conducente disobbediente. «In centro — sottolinea una giovane — tutti sostiamo davanti ai cassonetti dopo una certa ora, perché non c’è un parcheggio manco nei garage». C’è chi ha definito «estremamente classista e offensivo» il messaggio. Periferia o centro, la storia non cambia: «I burini che parcheggiano davanti ai secchioni — scrivono — sono in tutta Roma».