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Pnrr, ok alla quinta rata con 500 milioni in più. «Italia prima in Europa»


ROMA Un assegno più pesante del previsto. La Commissione Ue dà l’ok al pagamento della quinta rata del Pnrr. Ma invece dei 10,6 miliardi (al netto del prefinanziamento di 1,6 miliardi) richiesti dal governo nel dicembre scorso (e collegati a 52 traguardi-obiettivi), l’importo è salito a 11,1 miliardi (3,2 sovvenzioni e 7,9 prestiti) grazie al fatto che Roma ha portato a termine in anticipo due obiettivi (sulla lotta all’evasione fiscale) della sesta rata. Bruxelles ha invece congelato 110 milioni in quanto non in grado, al momento, di valutare un obiettivo per motivi metodologici. Con il via libera alla quinta rata i pagamenti approvati nel Pnrr salgono ora a 113,5 miliardi su 194,4. Numeri alla mano, l’Italia (prima in Europa per finanziamenti incassati) ha ottenuto il 58 per cento della dotazione prevista.

LE REAZIONI

Risultati che hanno riempito d’orgoglio Giorgia Meloni. «È stato smentito chi aveva scommesso sul fallimento di questo governo – ha detto la premier – e quanti speravano in cuor loro che l’Italia potesse perdere i soldi dell’Europa per ottenere magari un vantaggio elettorale ma non è andata così». Meloni ha poi guardato avanti agli orizzonti futuri. «Ovviamente – ha avvertito il capo del governo – il nostro lavoro non si ferma qui e va avanti senza sosta. Solo pochi giorni fa abbiamo inoltrato la sesta richiesta di pagamento da 8 miliardi e mezzo di euro convocato per oggi un’altra cabina di regia per verificare lo stato d’attuazione degli obiettivi previsti, per chiedere il versamento della settima rata da 18,2 miliardi di euro. La messa a terra del Pnrr – ha concluso Meloni – è e resterà una priorità assoluta dell’intero governo perché ogni obiettivo raggiunto è un passo avanti per rendere la nostra nazione più forte, più moderna, più attenta ai bisogni delle famiglie e delle imprese». La concessione della quinta rata del Pnrr era condizionata dalla realizzazione di molti obiettivi “green”. Erano 9, infatti, i traguardi-obiettivi sulla transizione verde, i rifiuti e la gestione delle acque. Tra i vari risultati, emerge che a fine 2023 l’Italia ha chiuso 22 discariche illegali (su 34, più del 60%) ed ha migliorato la raccolta differenziata dei rifiuti riducendo del 9% il divario tra la media nazionale e la regione con i risultati peggiori. Tra le 5 misure previste per la mobilità sostenibile figurano 200 chilometri di ciclovie completate in aree metropolitane e quanto allo sviluppo delle infrastrutture per il trasporto pubblico sono stati assicurati altri 231 chilometri. Nel trasporto regionale, per l’ampliamento della flotta di autobus a zero o basse emissioni, sono stati acquistati oltre 3 mila nuovi mezzi. Nella transizione digitale della pubblica amministrazione erano previsti 17 tra milestones e target. Al 31 dicembre 2023 altre 6.678 pubbliche amministrazioni hanno adottato sistemi di pagamento digitale PagoPA (+71% dal 2021) e hanno aggiunto il servizio con la app Io 10.675 pubbliche amministrazioni (+251% del 2021). Riguardavano misure per rafforzare il clima imprenditoriale 13 milestones e targets. Altre 3 erano relativi a politiche sociali: in quest’ambito sono stati fornite 55 mila borse di studio a studenti con difficoltà socioeconomiche. Nell’ambito di due target nella salute è stato tra l’altro da tutte le provincie e regioni autonome almeno un progetto di telemedicina e sono stati forniti aiuti a 500 farmacie in piccole comunità. A spiegare come è andata l’interlocuzione con l’Europa, è stato – in conferenza stampa a Palazzo Chigi – il ministro per i rapporti con la Ue Raffaele Fitto, in pole position come possibile commissario europeo indicato dall’Italia: ««Oggi c’e’ stata la decisione della Commissione europea sull’approvazione della quinta rata del Pnrr, dopo un iter complesso, che ha visto come sempre una proficua collaborazione tra la Commissione Ue e il governo». E aggiunge: «I due obiettivi che abbiamo raggiunto — ha spiegato — sono relativi al contrasto all’evasione fiscale, con l’aumento del 40 per cento rispetto al 2019 delle lettere di conformità inviate dall’amministrazione fiscale ai contribuenti, e l’aumento del 30% rispetto al 2019 del gettito fiscale derivante da tali lettere di conformità». E il suo futuro? «Sono concentrato sul lavoro da fare».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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