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Pnrr occasione per il Sud. «La Bce acceleri sul taglio tassi»


«Il Mezzogiorno è la nostra scommessa per la crescita». Non è più la Cenerentola del Paese e il Governatore Fabio Panetta, introducendo la sua relazione all’evento “In viaggio con la Banca d’Italia” che ieri ha fatto tappa a Catania, ha evidenziato le tante luci del sud, dal pil cresciuto post Covid (+ 3,7%) più del resto d’Italia (+ 3,3%), alle esportazioni salite al 13%, 4 punti in più, all’occupazione + 3,5% contro 1,5%: per il Governatore ci sono le condizioni per crescere ancora utilizzando anche le risorse a disposizione del Pnrr «con efficacia e celerità, ma se è necessario, privilegiare la prima vanno allungati i tempi di realizzazione». C’è l’obiettivo di destinare il 40% delle risorse al Sud.

Panetta ha colto l’occasione del focus sul Mezzogiorno per allargare l’analisi al quadro macroeconomico le cui variabili influiscono sulle varie Italia: la riduzione dei tassi della Bce, dopo la decisione di giovedì 12 di ridurli dello 0,60% riguardo quelli sui rifinanziamenti e dello 0,25% gli altri due, «potrebbe accelerare nei prossimi mesi», sulla scia anche della coraggiosa decisione di Jerom Powell che, due giorni fa, li ha tagliati di uno 0,50%, come fece l’allora presidente della Fed Ben Bernanke, il 18 settembre 2007.

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IL MERIDIONE

Del Mezzogiorno bisogna parlarne in modo analitico e il numero uno di Palazzo Koch, nell’iniziativa di cui è stato moderatore Roberto Napoletano, direttore del Mattino, lo può fare avendo uno standing adeguato per la sua formazione da economista: è un’area importante del Paese e bisogna parlarne non solo per l’amore verso queste regioni. «C’è un divario di bisogni insoddisfatti rispetto al resto del Paese», aggiunge ancora il banchiere centrale e questa, spiega, è un’occasione per chi arriva da altre zone, «con la volontà di fare attività d’impresa». Tra le esigenze più pressanti «si segnalano quelle di contrastare la crisi idrica e di rafforzare la rete elettrica».

Nel decennio in corso al Sud arriverà una mole di finanziamenti «pari al 5% del Pil» dell’area ogni anno. Alle risorse del Pnrr, rileva il Governatore infatti «si aggiungeranno quelle del nuovo ciclo di programmazione dei fondi strutturali e del Fondo di sviluppo e coesione» mentre «il Fondo perequativo infrastrutturale per il Mezzogiorno potrebbe aggiungerne altri». Per questo, ammonisce, «è necessario assicurare un impiego efficiente delle risorse, anche preservando in futuro il metodo del Pnrr». Qualora a causa dell’ingente ammontare degli investimenti «insorgesse un conflitto tra i due obiettivi, efficacia e rapidità, va valutata la possibilità di concordare, per queste ragioni, un allungamento dei tempi di realizzazione dei progetti».

«La crescita» del Mezzogiorno «osservata negli anni più recenti è in parte dovuta a fattori temporanei, ma la ripresa in atto riflette anche i processi di ristrutturazione e di consolidamento produttivo innescati dalla precedente recessione».

INVITO ALLE AZIENDE

Il governatore ha lanciato un appello alle aziende italiane e straniere affinchè investano al Sud Italia per «fare attività d’impresa» visto che si sono create delle condizioni migliori rispetto al passato e le regioni meridionali hanno un potenziale nuovo dopo gli ultimi sviluppi geopolitici. Panetta ha sottolineato come al Sud» c’è un terzo della popolazione italiana ma un divario di consumi e redditi procapite con il resto del paese. «Chi viene da altre regioni o aree» «può contribuire allo sviluppo». «Ci si è accorti che delocalizzare anche se abbatte il costo del lavoro, ha una serie di rischi che in passato non erano considerati in maniera sufficiente. Le aziende essendo passate attraverso questa presa di coscienza dei rischi e dei costi, si stanno ponendo la domanda: ci conviene continuare a delocalizzare oppure cercare nuove soluzioni?».

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