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«Più ictus, infarti, scompenso e bronchite cronica». Chi è a rischio e i consigli


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L’anticiclone africano domina sull’Italia e il grande caldo, si sa, rappresenta un rischio per la salute soprattutto per anziani e persone fragili. «In particolare over 75 e over 80, spesso affetti da più patologie come diabete, bronchite cronica, scompenso cardiaco e con un episodio di infarto». Lo spiega all’Adnkronos Salute Furio Colivicchi, past president Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) e direttore Cardiologia clinica e riabilitativa dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma.

Cosa succede al cuore

Il caldo, illustra il cardiologo, «fa alzare la frequenza del battito cardiaco e abbassa la pressione arteriosa, sebbene in alcune persone accada il contrario, ovvero che la pressione si alzi.

Sicuramente, nei pazienti con problemi cardiocircolatori — avverte Colivicchi — le elevate temperature possono far precipitare il quadro clinico perché fanno aumentare gli episodi di scompenso cardiaco acuto, infarto e ictus oltre, all’incidenza della fibrillazione atriale». Che cosa fare per prevenire gli effetti negativi sulle categorie di persone più suscettibili alle conseguenze dell’aumento di temperatura? «Fragili, malati cronici, anziani e grandi anziani devono prestare molta attenzione e seguire alcune semplici regole».

I consigli

Innanzitutto, «evitare l’esposizione al sole e alle alte temperature — raccomanda lo specialista — Non devono uscire nelle ore centrali della giornata, dalle 11 alle 18, perché sono le più calde. Poi devono controllare la pressione e il battito cardiaco». Coloro che assumono «ogni giorno un farmaco diuretico perché soffrono di scompenso cardiaco — suggerisce ancora l’esperto — non devono bere in modo eccessivo, ma il giusto. Bere è importante, ma l’accumulo di liquidi per questi pazienti è un problema». Oltre al clima caldo e afoso, per Colivicchi un altro fattore di rischio per gli anziani è l’alterazione dell’assistenza da parte dei familiari, quando partono per le vacanze. «La solitudine per gli anziani che non hanno un caregiver che li assiste, quella sensazione di abbandono che provano, può portare ad altri problemi di salute molto più gravi», ammonisce il cardiologo.

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