Notizie Nel Mondo - Notizie, affari, cultura Blog Technology «Più felice da povero che da ricco, quando hai tutto è difficile esserlo. Se dovessi rinascere vorrei essere senza soldi»
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«Più felice da povero che da ricco, quando hai tutto è difficile esserlo. Se dovessi rinascere vorrei essere senza soldi»


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Nino D’Angelo è stato tra i protagonisti a Venezia grazie al documentario biografico “Nino.18 giorni” che esplora, con un ritratto intimo e inedito, la figura del cantautore napoletano. A girarlo è stato suo figlio Nino, regista. 

Il trasferimento a Roma

In un’intervista a Oggi, in edicola giovedì 11 settembre, racconta, tra le altre cose, la difficile scelta di lasciare Napoli per Roma: «Negli anni Ottanta c’era una guerra di camorra e io temevo per i miei figli e mia moglie. Andare via dalla mia città, dai miei parenti e dalle mie origini è stato un grandissimo dolore».

La povertà

Sulla scelta di abbandonare il caschetto biondo dice: «Mi sono reso conto che era una maschera, non ero io… Mi sono pure un po’ depresso, perché non sapevo più chi fossi».

E aggiunge: «Quando hai tutto è difficile essere felice. E io lo sono stato, felice, molto più da povero che da ricco. Se dovessi rinascere vorrei rinascere dove e come sono nato. È più bello così, perché è una conquista ogni giorno».

Di cosa parla il documentario su Nino D’Angelo

L’intero film passa per i grandi cambiamenti della vita di Nino D’Angelo, ripercorrendo i posti che, in qualche modo, lo hanno visto crescere e diventare uomo: da San Pietro a Patierno fino a Casoria, luogo dove ha iniziato a costruire sia la sua vita  personale che artistica.

L’evento scatenante che fa partire la narrazione, sono i 18 giorni in cui Nino si trovava a Palermo per andare in scena con la sceneggiata che lo ha lanciato definitivamente. In quelle ore nasceva anche il figlio Toni e la distanza portò ad un ritardo di 18 giorni nella loro conoscenza. Il modo in cui il regista segue il cantautore nel suo tour “I miei meravigliosi anni ’80”, diventa un modo per recuperare quei 18 giorni di lontananza e conoscere aspetti del padre che neanche lui era mai riuscito a comprendere a pieno.


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