Radio 1 è tutto e di più, da sempre e più di sempre. Adesso partono i nuovi palinsesti, il 29 settembre, e il mix di tradizione e innovazione — che è il canone Rao, inteso come Nicola, che ora dirige questa testata dopo aver dato prova di eccellenza giornalistica in tutti gli altri ruolo di vertice che ha ricoperto nel servizio pubblico — mette alla prova se stesso e il gusto della sfida è quello che coinvolge i quasi duecento giornalisti di questa corazzata Rai che continua a fare la storia d’Italia. Intanto, il 23 settembre all’auditorium ci sarà la festa della radio, condotta da Carlo Conti, con la presentazione di tutti i palinsesti radiofonici del servizio pubblico e poi, il 29, il nuovo inizio della programmazione di Radio 1. In cui si nota un cambio di filosofia. Così lo sintetizza il direttore Rao: «La politica è molto, ma non è tutto. Serve un’informazione che faccia conoscenza. Così il nostro Paese è cresciuto e così crescerà ancora». Ma è ovvio che la politica resta, l’economia anche, tutta l’attenzione ai fatti di cronaca e alla centralità dello sport (è prevista nel pieno delle trasmissioni su calcio, automobilismo, basket e così via una maratona sulle Olimpiadi invernali da qui al mega evento Milano-Cortina a febbraio).
TRADIZIONE E NOVITÀ
Dentro la tradizione fatta di autorevolezza e con maggiore spinta su questa linea storica, ecco anche una nuova sensibilità al pop mescolato con l’approfondimento. Secondo una idea dell’informazione che non è solo quella, fondamentale e modernissima perché un classico, del dare notizie ma anche quella del dire molte più cose di prima: sul food per esempio (e Francesco Panella condurrà una nuova rubrica piena di ospiti, «Tutti a tavola»: e si parte con Beppe Fiorello) o sulla cultura.
Pietrangelo Buttafuoco da lunedì prossimo partirà con una sua pillola in cui leggerà, partendo dalle tematiche dei nostri giorni, alcune pagine di letteratura che, come si dice, cadono a pennello, sulla contemporaneità. Nell’esordio, a proposito della drammatica vicenda di Enzo Tortora, di cui quest’anno ricorrono i 37 anni dalla morte, Buttafuoco leggerà un passo del Conte di Montecristo: la lettera anonima di Edmond Dantes e la pagina in cui si descrive il suo ingresso in carcere.
E ancora, oltre alle trasmissioni pilastro del palinsesto con i loro conduttori, da Giovanni Minoli a Umberto Broccoli e a Monica Setta, e alle trasmissioni cult del giornalismo — come “Zapping” di Giancarlo Loquenzi, che si allunga e nel pomeriggio farà concorrenza a “La zanzara” di Radio24, “Ping pong” di Annalisa Chirico e “Il rosso e il nero” con Storace e Luxuria — ecco «Non solo parole», nuova rubrica musicale di Noemi e il suo primo ospite sarà Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Per non dire del crime: le «Storie in giallo» con Vittoria Abate e la criminologa Flaminia Bolzan; delle «Grandi di bellezze» (artistiche, storiche paesaggistiche) condotta da Noemi Giunta; della storia del santo del giorno raccontata da Federica Gentile e dal prete pop Walter Insero; di ”Eta Beta”, un programma di alfabetizzazione digitale per boomer con Massimo Cerofolini.
LA PARTENZA Nel segno della storia, dell’attualità e del futuro: lunedì si parte. E il contenitore pomeridiano, condotto da Simona Arrigoni e Raffaele Roselli, oltre ai temi del giorno nell’ultima mezz’ora spazierà su temi forti di tipo local e global, sulle nuove tendenze nel mondo degli animali e degli amici degli animali (poppizzazione, no?), sulla sicurezza dei cittadini che non è solo quella stradale e urbana ma anche la cybersicurezza). Radio 1 resta una nave ammiraglia, potente e costante, ma sembra volersi anche volersi fare scialuppa da incursione in un mondo nuovo e che richiede novità di approccio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti e retroscena del panorama politico
Iscriviti e ricevi le notizie via email