25.05.2025
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Politics

Piano pandemico globale, l’Italia si astiene all’Oms: «Riaffermare la sovranità»


Tre anni di negoziati. Terminati, per quanto riguarda l’Italia, con un’astensione. Motivata con la necessità di «riaffermare la sovranità degli Stati» sulle questioni che riguardano la salute pubblica. L’Organizzazione mondiale della Sanità approva il primo Accordo pandemico globale, il piano da mettere in atto per rispondere a tambur battente a eventuali nuove crisi sanitarie mondiali com’è stata la pandemia da Covid 19. Ma l’ok finale al documento, arrivato lunedì sera in commissione a Ginevra e ratificato ieri dall’assemblea con 124 sì dopo decine di bozze e anni di discussioni, non vede il semaforo verde di Roma. Che si astiene insieme ad altri dieci Paesi, tra cui Russia e Iran (oltre a Bulgaria, Polonia, Giamaica, Israele, Romania, Paraguay, Guatemala e Slovacchia).

I DUBBI
Una posizione, quella decisa dal governo, che ha scatenato l’ira delle opposizioni, a cominciare da Pd e Movimento 5 stelle. E che ha sollevato dubbi anche tra alcuni addetti ai lavori. Ma che la delegazione italiana a Ginevra, guidata dal ministro della Salute Orazio Schillaci, ha motivato in un documento agli atti della votazione. «Con l’astensione – si legge – l’Italia intende ribadire la propria posizione in merito alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nell’affrontare le questioni di salute pubblica». Devono essere i singoli governi, in altre parole, a decidere quali strumenti mettere in campo in caso di crisi sanitaria, non l’Organizzazione della sanità. Un punto che Roma aveva sollevato anche durante i negoziati, tanto che il testo finale dell’accordo precisa proprio che in nessun caso l’Oms potrà superare i poteri delle sovranità nazionali, ad esempio imponendo restrizioni alle libertà di movimento come quelle introdotte durante il lockdown o stabilendo obblighi di vaccinazione. «Apprezziamo che questo principio sia stato incluso nel testo dell’accordo sulle pandemie», continua lo statement italiano. Che ribadisce di accogliere «con favore» il fatto che «l’accordo non autorizza l’Oms a dirigere, ordinare, modificare o prescrivere leggi o politiche nazionali, né a imporre agli Stati di adottare azioni specifiche». Tuttavia, per Roma restano «questioni in sospeso» che «meritano approfondimenti», su cui l’Italia si augura di «continuare a collaborare» con gli altri membri dell’Organizzazione. Infine, si sottolinea la necessità di attuare l’accordo «nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità e tutela dei diritti fondamentali, inclusa la protezione dei dati personali e delle libertà individuali».

LE REAZIONI
Per le opposizioni l’astensione dell’Italia è fumo negli occhi. Una «scelta antiscientifica» per M5S, un «regalo ai No Vax» per il Pd, che annuncia un’interrogazione. Di scelta «grave e pericolosa» parla il capogruppo dem al Senato Francesco Boccia, che vede nella decisione una «genuflessione a Donald Trump» che ha portato fuori gli Usa dall’Oms. «Meloni si schiera con Russia e Iran», rintuzza Marco Furfaro. «Schillaci prenda le distanze dal sovranismo o lasci», tuona il pentastellato Andrea Quartini, capogruppo del Movimento in commissione Affari Sociali alla Camera. Mentre per Riccardo Magi di +Europa quello del governo è un «tetro baratto» tra salute pubblica e «voti dei No Vax». E se FdI plaude per l’astensione («l’Italia è tornata protagonista, e questa scelta lo dimostra», avvisa Marco Lisei), per Forza Italia Letizia Moratti saluta l’approvazione dell’accordo come una «svolta storica».

Dubbi sulla scelta italiana infine arrivano da due tecnici in prima linea durante la pandemia: l’infettivologo Matteo Bassetti e l’ex presidente dell’Iss Walter Ricciardi, consulente per la pandemia con il ministro Speranza. «L’astensione dell’Italia non è un bel segnale – osserva Bassetti – Un piano pandemico non è né di destra né di sinistra».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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