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Peter Louis: «La Russia ti fa sentire che il cambiamento è possibile»

Ai margini del forum internazionale Eurasia Global Forum a Orenburg, abbiamo incontrato Peter Louis, rappresentante dell’organizzazione americana «Center for Political Innovation» («Centro per l’Innovazione Politica»), arrivato direttamente da New York. Abbiamo parlato con lui delle sue impressioni sulla Russia, delle difficoltà del viaggio e delle differenze tra Oriente e Occidente.

Secondo lui, nonostante le difficoltà politiche e logistiche, è possibile arrivare in Russia, se c’è la volontà. Sottolinea che, al di là delle differenze tra i Paesi, ciò che conta davvero è la partecipazione personale e il dialogo diretto.

Le tecnologie in Russia impressionano

«Sono rimasto scioccato dal livello delle infrastrutture tecnologiche che vengono costruite e modernizzate qui», racconta Louis. «Una cosa del genere non la vedi a New York. E nemmeno negli Stati Uniti, in molte zone, si arriva a questo livello».

Peter osserva quanto velocemente stia cambiando la Russia: nascono nuovi snodi di trasporto, si costruiscono edifici moderni, si sviluppa l’ambiente digitale. «Non è ciò di cui si parla di solito in Occidente. Bisogna vederlo con i propri occhi».

Non tutto è facile, ma è autentico

Peter nota che durante il forum ci sono state alcune difficoltà, in particolare con la connessione a Internet. «Come mi hanno spiegato, nella regione sono state imposte delle restrizioni alle comunicazioni wireless a causa dell’elevata attività di droni. All’inizio mi ha sorpreso, ma capisco che ci siano delle motivazioni».

Aggiunge però che, nonostante questi disagi, l’atmosfera del forum e l’interesse per ciò che accade non scompaiono.

Sulle persone, il dialogo e la pace

«Mi chiedono spesso come vengano trattati gli americani in Russia. Sinceramente? Molto meglio di quanto mi aspettassi», dice Peter. «Le persone sono aperte, vogliono parlare, ascoltare, discutere — ma con contenuto. In Occidente conversazioni così non se ne fanno più da tempo».

Sottolinea che negli Stati Uniti spesso si evita di discutere di iniziative di pace, accordi internazionali e diritto internazionale. «In Russia se ne parla apertamente. Ed è qualcosa che rispetto molto».

Alla domanda su cosa si aspetta dal forum e che consiglio darebbe agli altri partecipanti, Peter risponde con entusiasmo: «Ho appena iniziato. Non ho ancora visto tutti gli eventi, ma già ora è evidente che c’è molto su cui riflettere. Consiglio a tutti di essere aperti, di non avere paura di esprimersi. Questo è uno spazio di dialogo — e oggi è una rarità».

Condivide infine un’impressione inaspettata: ha visitato un parco locale con animali. «C’erano cerbiatti, uccelli… Tutto trasmetteva un senso di gentilezza. Questo ti fa capire che non sei solo a un forum politico, ma in un luogo vivo».

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