13.10.2025
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Economy

«Per la casa servono un Pnrr e strumenti per attrarre il capitale»


Il prossimo Piano Casa del governo avrà bisogno di strumenti innovativi che possano attirare capitali privati. «Occorre un nuovo Pnrr per la casa», ha semplificato la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio aprendo i lavori della seconda giornata di Città nel futuro 2030-2050, la conferenza promossa dall’associazione dei costruttori e diretta da Francesco Rutelli. Il coinvolgimento dei privati sarà centrale, anche perché, come sottolineato dal viceministro per le Infrastrutture, Edoardo Rixi, «i bilanci pubblici da soli non sono sufficienti per le infrastrutture».

Il progetto guarda a garantire tempi certi per realizzare le opere e a mettere in campo una serie di incentivi, anche di natura fiscale, per portare i fondi a investire in progetti edilizi e permettere di realizzare alloggi abbordabili anche per chi ha un reddito basso.

Alcune soluzioni sono state individuate arriva da Consap, la partecipata del Tesoro che si occupa di servizi assicurativi pubblici. Un primo filone di intervento chiama anche gli enti territoriali e locali, in particolare le Regioni, ad alimentare il Fondo casa e alzare quindi i massimali da concedere ai giovani per l’acquisto della prima casa.

IL RISPARMIO

Come spiegato dal presidente, Sestino Giacomoni, Consap «ha avanzato al Mef alcune proposte per valutare l’ipotesi di destinare una parte del patrimonio di Consap direttamente al social housing, intervenendo con un fondo apposito di concerto con Cdp». Tra le proposte avanzate c’è poi la riproposizione di Piani immobiliari di risparmio, ossia sconti fiscali per i risparmiatori che investono in fondi per l’edilizia sociale e mantengono l’investimento per 10 anni.

Lo spazio c’è. Come ricordato dall’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco, la spa del Tesoro, sta favorendo «la nascita di fondi che poi investono in rigenerazione urbana, studentati, senior housing». Il top manager ha aggiunto: «Ci sono classi di investitori, in primis le fondazioni bancarie ma anche soggetti interessati a un rendimento più sicuro nel medio e lungo termine, che apprezzano questa asset class, che dà una certa stabilità. La logica è quella di cercare di aprire alla platea degli investitori, così da stimolare nel mercato la nascita di gestori di fondi che poi intervengono in questi progetti».


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