Sembra che nel mondo fashion, in questa irrisolta estate 2025, stia accadendo una sola cosa: le riprese del Diavolo veste Prada 2. Su Instagram ci sono più scatti di Anne Hathaway nei panni di Andy Sachs per le vie di Manhattan che dell’influencer di turno in vacanza a Mykonos. La stessa protagonista, degna esponente di questa generazione di quarantenni che sembrano trentenni e sostanzialmente uguale a quando, vent’anni fa, girò il primo film (prendo quello che ha preso lei, grazie), ha annunciato su TikTok l’avvio delle riprese. Lo ha fatto con un maglioncino “ceruleo” molto simile al famigerato modello che le attirò le ire di Miranda Priestly nella scena diventata cult che «se sapete sapete».
Ceruleo addio
Tranne che Andy non è più una sprovveduta stagista con un “disperato bisogno di Chanel”, ma alterna look da donna in carriera come il completo gessato firmato Jean Paul Gaultier e maxi abiti estrosi da fare concorrenza a Carrie Bradshaw. Qualcuno sospetta addirittura che dietro ci sia lo stesso team di costumisti di And Just Like That: per ora non ci sono conferme ma ricordiamo che quella del primo capitolo fu la mitica Patricia Field di Sex and the city. Insomma, Andy avrà pure mollato la moda con tanto di cellulare fiondato nella fontana, ma sembra che gli insegnamenti appresi da Runway abbiano dato i loro frutti. Con un twist contemporaneo: invece dei cuissardes Chanel che ci hanno fatto sognare indossa i “sandali brutti” (ma sempre Chanel), invece dei pantaloni di pelle la tuta Re/Done della collaborazione 2022 con la Ford Motor Company. Altro che ceruleo: talmente modaiola da sfoggiare Panthea, la nuova borsa Valentino Garavani che ancora non è stata nemmeno messa in commercio. Sulla trama bocche cucite: sappiamo solo che la rivista è in crisi (come tutte, ahinoi) e la nostra Anne potrebbe tornare alla riscossa della sua ex direttrice. D’altra parte se perfino Anna Wintour ha fatto un passo indietro da Vogue, non sappiamo in quali acque possa navigare il suo alter ego Meryl Streep.
I brand
Una sempre iconica Streep, aggiungeremmo: anche i suoi look sono stati oggetto di paparazzate, con Simon Porte Jacquemus in persona che si è commosso per averla vista indossare gli accessori da lui firmati (slingback rosso fuoco e la pochette rond carré). “Il diavolo veste Jacquemus”, ha digitato entusiasta, con un nostalgico riferimento al se stesso tredicenne che mai avrebbe potuto sognare un avvenimento simile. Ma il diavolo veste anche Valentino, Zadig&Voltaire e Agolde, solo per dirne qualcuno. Altro che spoiler: Marie Claire ha fatto il conto di tutti i look usciti giungendo alla conclusione che abbiamo già visto almeno un quarto degli outfit del film. Dove sta l’effetto sorpresa, hanno cominciato a chiedersi in molti? Vent’anni fa ci siamo esaltati a suon di “wow” davanti al relooking di Andy ad opera di Stanley Tucci: lo diremo ancora se, arrivati al cinema, avremo già visto tutto?
Il dubbio spoiler
Se parliamo di look, la stessa cosa è avvenuta con tutti – o quasi – quelli di And Just Like That, il sequel di SATC che, diciamoci la verità, guardiamo ancora solo per gli outfit pazzeschi. Dietro, a parte lo scopo ovvio di creare hype intorno all’uscita di un film già molto atteso, c’è del facilmente individuabile marketing: come pensate che andranno le vendite della Panthea di Valentino quando, per l’uscita del film a maggio, sarà sugli scaffali? Non solo: più di un’amica mi ha scritto in questi giorni per chiedermi da chi fosse firmato il completo gessato e dove se ne potesse trovare uno simile.
Sui social qualcuno è scettico: “a questo punto non ho nemmeno bisogno di guardare il film”, scrivono su Threads al grido di “Chiudete il set prima che ci spoilerino tutto”. Look a parte, lo spoiler visivo sembra ormai all’ordine del giorno per qualsiasi film in uscita: sempre nelle ultime ore, per la gioia smisurata di noi Millennial, hanno cominciato a girare online alcune scene di Happy Hours, il film che riunirà Katie Holmes e Joshua Jackson, i nostri Joey e Pacey. Si abbracciano, passeggiano, spingono una carrozzina con – presumibilmente – un neonato e basterà quello a farci andare in massa a vedere il film. Ma fino a che punto può funzionare (o meno) la macchina dell’hype?
IN PILLOLE
Black cat/golden retriever
Dopo la mai sopita battaglia tra Millennial e Gen Z, sembra che sui social stia prendendo piede un nuovo dualismo. E non stiamo parlando di amimali, bensì di persone: in ogni coppia o relazione, amichevole, familiare o di lavoro, esiste il personaggio che è più gatto nero (sfuggente, misterioso, un filino problematico) e quello golden retriever (allegro, compagnone, sempre di buonumore). In particolare, pare che siano di gran moda i Black cat boyfriend. Qualche esempio? Jesse Mariano di Gilmore Girls, Dylan McKay di Beverly Hills 90210, qualcuna ha perfino scomodato il «vampiro» Edward Cullen (e lì il golden retriever è per forza il «lupo» Jacob Black. E voi, da che parte state?
Da mettere in valigia
Altro che borsa di paglia, il vero trend dell’estate è il modello a conchiglia. Capiente zero, scintillante molto (dorata da vera sirena), è stata lanciata da Chloé a un prezzo proibitivo di oltre 4mila euro e poi copiata da un po’ tutti. La clutch di Simkhai (525 euro) è più a forma di cozza, ma con un rapido giro online trovate modelli indossabili da Zara, da Mango, su Asos. Non solo borsa, però: le conchiglie sono sulle collane e sugli orecchini dell’estate. Unica avvertenza: il 1 settembre scompariranno come la carrozza di Cenerentola. Approfittiamone finché siamo in tempo.
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