L’Istat conferma il trend in rialzo dell’inflazione a ottobre: il tasso annuo si attesta a +0,9% (da +0,7% di settembre), con un’accelerazione che pesa soprattutto sul carrello della spesa. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, hanno registrato un aumento significativo, passando da +1% a +2%.
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Prezzi alle stelle: burro, caffè e verdura in prima linea
I dati evidenziano rincari preoccupanti sui prodotti alimentari. Secondo Assoutenti, il burro ha segnato un incremento annuo del +14,7%, l’olio d’oliva +14,3%, il caffè +11,8% e la verdura fresca +9,4%, con punte del +12,6% per i pomodori. Questo scenario spinge molte famiglie a tagliare i consumi alimentari, con una contrazione di 1,6 miliardi di euro in volume nel 2024.
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Dove l’inflazione pesa di più
Le differenze territoriali sono marcate: al Centro si registra il tasso più alto (+1,1%), mentre Bolzano si conferma la città con l’inflazione più elevata (+2%). Segue Roma (+1,5%), mentre i livelli più bassi si trovano a Potenza (0%) e Aosta (-0,3%).
L’impatto sulle famiglie
L’Unione Nazionale Consumatori calcola un aumento medio di 247 euro all’anno per il carrello della spesa di una coppia con due figli, con un incremento complessivo del costo della vita pari a 265 euro. Anche le famiglie con un figlio risentono di una stangata simile (+221 euro annui).
Un autunno caldo sui prezzi
Se settembre aveva dato un’illusione di stabilità, ottobre segna una nuova impennata, trainata da alimentari lavorati e non, con rincari che colpiscono le famiglie più vulnerabili. Le associazioni dei consumatori chiedono interventi urgenti per calmierare i listini, soprattutto nel settore alimentare, e sostenere i consumi.
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