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Pensioni a rischio? Troppe uscite anticipate (età media a 64,2 anni), allarme Inps sulla sostenibilità del sistema


Pensioni a rischio? Al 31 dicembre 2023 i pensionati erano circa 16,2 milioni, di cui 7,8 milioni di maschi e 8,4 milioni di femmine per un importo lordo complessivo delle pensioni erogate di 347 miliardi di euro. Lo si legge nel Rapporto annuale dell’Inps che chiarisce come il reddito medio da pensione per gli uomini sia superiore del 35% di quello delle donne. «Sebbene rappresentino la quota maggioritaria sul totale dei pensionati (il 52%), si legge, le femmine percepivano il 44% dei redditi pensionistici, ovvero 153 miliardi di euro contro i 194 miliardi dei maschi. L’importo medio mensile dei redditi pensionistici percepiti dagli uomini era superiore a quello delle donne di circa il 35%. Per gli uomini il reddito da pensione è in media di 2.056,91 euro mentre per le donne è di 1.524,35 euro.

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Cosa sta succedendo

Nel 2021, l’ultimo anno per cui vi sono dati confrontabili, la spesa previdenziale italiana si è attestata al 16,3% del prodotto interno lordo (PIL), un livello inferiore solo a quello della Grecia, a fronte di una media europea del 12,9%». «La spesa pensionistica italiana — prosegue il Rapporto — è particolarmente elevata per due motivi principali. Innanzitutto, l’età effettiva di accesso alla pensione di vecchiaia è ancora relativamente bassa a causa dell’esistenza di numerosi canali di uscita anticipata dal mercato del lavoro, nonostante un’età legale a 67 anni, tra le più alte in Europa. Oltre a questo, le pensioni sono, in media, generose ed infatti il tasso di sostituzione della pensione rispetto all’ultima retribuzione percepita prima del pensionamento è tra i più elevati in UE, al 58,9%, quasi 14 punti percentuali sopra la media europea (45%)». L’Inps chiarisce che l’età media effettiva di pensionamento nel 2023 è di 64,6 anni se si considerano solo i pensionati Inps e non si considerano i casi di accompagnamento al pensionamento come l’Ape sociale e gli esodi. L’età media di pensionamento è cresciuta di oltre due anni dai 62,1 anni del 2012, anno di entrata in vigore della riforma Fornero. L’Inps segnala che dal 2019 al 2021 i pensionamenti anticipati rispetto all’età di vecchiaia sono stati circa 500mila l’anno per poi scendere nel 2022 sotto quota 400mila e fissarsi a 300mila nel 2023. Tra il 2019 e il 2021 ha avuto una parte significativa Quota 100 ma la parte principale in tutti e cinque gli anni l’ha avuta l’uscita con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 per le donne) possibile indipendentemente dall’età anagrafica.

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