Uno scatto di famiglia. Un momento di tenerezza. Una torta di compleanno a tema Lilo & Stitch, tre sorrisi e una tiara scintillante sul capo del piccolo Marc, figlio dell’attaccante della Lazio Pedro Rodriguez. È bastata questa immagine, postata sui social per celebrare gli otto anni del bambino, a scatenare una valanga di insulti omofobi e sessisti. Il motivo? L’abbigliamento ritenuto “troppo femminile” da una parte dei follower del calciatore spagnolo.
Nel silenzio assordante delle istituzioni sportive, a rompere il muro dell’indifferenza è stata Vladimir Luxuria. Intervenuta su Radio Cusano Campus durante la trasmissione “Trends”, l’attivista e scrittrice ha espresso con forza la sua indignazione: «Voglio sperare che non si strumentalizzi un bambino di otto anni, magari per ragioni di tifoseria. Pedro è stato un signore, non ha cancellato il post, e ha fatto bene: avrebbe dato ragione a questi… sfigati. Onore a lui e alla sua compagna. Sono genitori meravigliosi».
Luxuria ha sottolineato come l’attacco al piccolo Marc riveli un problema ben più profondo della società italiana: «Purtroppo non c’è un indottrinamento gender nei bambini, ma un indottrinamento omofobo. I bambini non danno significati etichettanti ai vestiti. Sono gli adulti a trasmettere odio, ignoranza e cattiveria». L’ex deputata si è poi rivolta direttamente al mondo dello sport, alle istituzioni e alla Lazio: «Lo sport dovrebbe promuovere lealtà, inclusione e pari opportunità. Il silenzio della società biancoceleste su questo caso non protegge il figlio di uno dei suoi campioni. Se non verrà spezzato da una presa di posizione, sarà un silenzio complice».
Un appello, il suo, rivolto anche al governo e al ministro dello Sport: «Servono campagne di sensibilizzazione. Servono messaggi chiari. Giù le mani dai bambini. Lasciateli liberi di essere, senza paura, senza odio, senza pregiudizio».
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