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Un ordine del giorno al ddl Sicurezza della Lega fa riemergere il tema, discusso, della castrazione chimica per i pedofili e gli stupratori. L’odg in questione — presentato dal deputato del Carroccio Igor Iezzi e all’esame alla Camera dei Deputati — ha ricevuto il via libera del governo. Un sì che impegna l’esecutivo a «istituire quanto prima una commissione o un tavolo tecnico con lo scopo di valutare, nel rispetto dei principi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali, la possibilità per il condannato di aderire, con il suo consenso, a percorsi di assistenza sanitaria, di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva».
«Battaglia storica della Lega che riduce il rischio di recidiva per questi atroci reati»
Il tema della castrazione chimica era stato sollevato da Iezzi già in estate.
Oggi il leghista non può che esultare: «Finalmente, grazie a un odg della Lega al Ddl Sicurezza, il governo darà il via ad una commissione per discutere della castrazione chimica — ha dichiarato il deputato del Carroccio — una misura che prevederebbe l’introduzione del trattamento farmacologico di blocco androgenico totale per i condannati per delitti di violenza sessuale. Un intervento secondo noi opportuno, che ridurrebbe il rischio di recidiva per questi atroci reati. Una battaglia storica della Lega che oggi compie un enorme passo avanti».
Il segretario della Lega e vicepremier Matteo Salvini, da parte sua, ha fatto sapere che chiederà per il Ddl Sicurezza una via preferenziale per l’approvazione al Senato, sottolineando come in questo modo la castrazione chimica — una delle tante misure presenti nel Ddl tra body cam per i poliziotti, misure più severe per chi occupa e per chi rapina — rappresenta «un servizio al cittadino».
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Le opposizioni insorgono
Il sì del Governo all’odg del Carroccio ha scatenato reazioni di tutt’altro tenore tra le fila dell’opposizione. «Con buona pace di Fi il governo è ormai piegato sulle posizioni estremiste di Salvini e della Lega», attaccano dal Partito democratico. Sottolineando con la deputata Simona Bonafè che siamo di fronte a «una proposta incostituzionale che mina alle basi il nostro ordinamento giuridico che ha superato da secoli il ricorso alle pene corporali». Da Avs si accusano i leghisti di una «vocazione repressiva senza confini che trascina tutta la destra, senza distinzioni».
Mentre per il capogruppo di Italia Viva alla Camera Davide Faraone, la castrazione chimica è semplicemente «incostituzionale». «La violenza sessuale — le parole di Faraone -è un reato odioso per cui, così come per tutti i reati, va garantita certezza della pena ma arrivare come fa la Lega a tornare a proporre la castrazione chimica, addirittura con un tavolo ad hoc, è inaccettabile e incostituzionale». Il deputato di Iv aggiunge: «Pensare di sottoporre, seppur volontariamente, un detenuto a pena corporale viola qualunque principio di umanità e giustizia. Ci opporremo a questa follia, la Lega ha superato il segno. Anziché darsi alla becera propaganda, si preoccupino di garantire la sicurezza nelle nostre città, che i dati del Viminale ci mostrano essere sempre più insicure».
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