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Autonomia differenziata: il focus del vertice di maggioranza di questo pomeriggio a Palazzo Chigi.
I leader di centrodestra si riuniranno alle 15:30 con il ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli, per fare il punto sul disegno di legge sull’autonomia. Ma l’appuntamento potrebbe diventare anche l’occasione per affrontare il nervo scoperto delle Regionali. Veneto, Campania e Puglia restano infatti i tre nodi ancora da sbrogliare. Anche se il segretario nazionale di Fi Tajani mette le mani avanti: “c’è un incontro ma non so se parleremo di regionali, dovremmo vederci su altre domande, credo che potremo parlare di autonomia con il ministro Calderoli”. Tuttavia, non si può escludere che le ultime affermazioni del vicesegretario della Lega Roberto Vannacci, potrebbero offrire il pretesto per aprire il capitolo dei candidati. Salvo sorprese, oggi la maggioranza non svelerà i nomi. È possibile che Giorgia Meloni prima di svelare le proprie carte, aspetti l’esito delle elezioni nelle Marche, il 28 e 29 settembre. Nella regione marchigiana il governatore uscente di Fratelli d’Italia, Francesco Acquaroli, sfiderà l’europarlamentare dem Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro e candidato del campo largo. Una partita cruciale per la premier, che il 17 settembre sarà nelle Marche per sostenere il suo governatore uscente, che secondo i sondaggi non avrebbe la vittoria in tasca. E se Acquaroli dovesse perdere e in Campania, Puglia e Veneto i candidati fossero espressione degli alleati, Fratelli d’Italia rischierebbe di ritrovarsi senza governatori. In questo quadro Meloni attende. La situazione più complessa resta il Veneto, storica roccaforte della Lega. Qui FdI e Carroccio si contendono la stessa poltrona, quella di Palazzo Balbi. Fratelli d’Italia, forte di essere il primo partito d’Italia, spinge sul nome del senatore Luca De Carlo. La Lega, invece, rivendica continuità e candida il segretario della Liga Veneta, Alberto Stefani, fedelissimo di Matteo Salvini. Nonostante le indiscrezioni degli ultimi mesi, secondo cui Meloni sarebbe disposta a cedere il Veneto alla Lega in cambio della Lombardia nella tornata successiva. Ancora nessuna intesa, ma è possibile che questo pomeriggio la Lega intensifichi il pressing con l’obiettivo di arrivare tra qualche settimana a Pontida con l’annuncio di un proprio candidato in Veneto.
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