C’è uno spazio ancora libero nello scenario politico italiano e in molti sono pronti ad occuparlo. Alessandro Onorato, Ernesto Maria Ruffini e i riformisti Dem. Tutti sono pronti a ritagliarsi uno spazio nel centro. Lì, dove il campo largo non riesce ad arrivare.
Tra l’ultra-sinistra del campo largo, manca un’area che a livello elettorale potrebbe essere decisiva. Un centro forte, capace di attrarre quella classe media rimasta insoddisfatta. In molti cominciano a capirlo e da qualche settimana è partita la sfida per occupare questo spazio vuoto. Un approccio moderato, che punta a una politica più equilibrata e pragmatica.
Onorato
Tra i primi a puntare a questo spazio c’è Alessandro Onorato, assessore romano ai Grandi Eventi.
Pochi giorni fa, Onorato ha lanciato, all’Hotel Parco dei Principi il “Progetto Civico”. Una rete che ha l’obiettivo di mettere insieme tante realtà in tutta Italia che amministrano in forma civica. “Un lavoro che parte dal basso per contribuire in maniera decisiva ad arricchire il centrosinistra” ha dichiarato Onorato. Non un avversario da battere, quindi, ma solo un’altra proposta da portare avanti. Come ha sottolineato la sindaca Silvia Salis durante la presentazione: “Essere progressisti in questo momento vuol dire non essere contro, ma essere a favore del futuro, a fianco delle persone.”
Ruffini
Dietro le quinte, pronto a scendere sul campo, poi, c’è Ernesto Maria Ruffini. Per alcuni l’uomo capace di riunire il centro, per altri, non abbastanza forte per affermarsi come leader di un movimento nazionale. Ruffini è pronto per un nuovo progetto: “Più Uno”, una proposta che mira a ricostruire l’unità del fronte riformista, nello spirito di Romano Prodi. L’auspicio di Ruffini è che il baricentro del centrosinistra possa essere radicato attorno a ideali moderati e pluralisti.
I Riformisti Dem
Dal canto loro, i Riformisti Dem rivendicano la loro posizione centrista. Nonostante la leadership del PD si sia spostata, parte del partito è rimasto ancorato al centro, a quel partito. A quel partito “La Margherita” che unendosi ai ”Democratici di Sinistra” ha dato vita al Pd lasciando però una traccia. “Io sono nel Pd e penso che il riformismo non può essere esternalizzato, non può essere appaltato a altro qualcun altro perché il Pd nasce con questa matrice culturale fondamentale e noi la vogliamo rappresentare nel Pd ”, ha dichiarato l’europarlamentare del PD, Giorgio Gori, a margine di un evento organizzato dai Riformisti Dem a Milano. Quartapelle, Picerno, Guerini, restano nel PD, guardando a Gentiloni. L’obiettivo: arricchire il partito e il centrosinistra, mantenendo il profilo pragmatico e orientato alle soluzioni concrete.
© RIPRODUZIONE RISERVATA



Leave feedback about this