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Olimpiadi, distribuiti 300mila preservativi agli atleti presenti a Parigi. L’infettivologo: «Messaggio molto forte»


Negli ultimi giorni ha fatto molto clamore la questione legata al sesso alle Olimpiadi, a pochi giorni dall’inizio dei Giochi di Parigi 2024. La distribuzione di 300mila preservativi da parte degli organizzatori agli atleti, come è emerso nei mesi scorsi, non sono una novità assoluta ma certamente qualcosa che ha fatto notizia. A Tokyo ne vennero distribuiti circa 160mila ma, trattandosi del perido del Covid, erano proibiti i contatti intimi tra atleti; di fatto un paradosso.

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Le parole del sessuologo Jannini 

La scelta di distribuire i preservativi alle Olimpiadi di Parigi è stata commentata anche dal sessuologo Emmanuele A.Jannini«Mi è sembrata in tal senso un elemento simbolicamente molto importante, un segnale positivo che dà conto di quello che dovrebbe essere lo spirito olimpico».

Sotto il cielo di una delle città più romantiche del mondo, l’esperto spera nel miracolo del linguaggio universale dell’amore, spiega all’Adnkronos Salute: «Ben vengano i profilattici a sfumare un po’ questa voglia di fare la guerra, di menare le mani, che è un po’ la cifra della nostra epoca — ragiona il professore ordinario di sessuologia medica all’università di Roma Tor Vergata — Ben vengano se sono la rappresentazione della voglia dei giovani di fare l’amore, di stare insieme, di vincere le cattiverie dei più grandi di età e dei grandi della terra. Quel messaggio degli anni ’70 — ‘Fate l’amore, non fate la guerra’ — va rilanciato e mi sembra il momento giusto per farlo», conclude Jannini.

L’intervento dell’infettivologo Andrea Gori

Anche l’infettivologo Andrea Gori, presidente di Anlaids Lombardia, si è espresso su questo tema: «L’utilizzo del preservativo non è particolarmente in voga. I giovani generalmente non lo usano per varie ragioni. La cosa che mi preme sottolineare, è che — tralasciando chi dice di non utilizzarlo perché è scomodo o per la foga del momento» — di fatto la prima barriera all’uso del condom «è la disinformazione che c’è rispetto a quello che il preservativo può aiutare a prevenire».

Spesso viene visto unicamente come un mezzo per non avere una gravidanza indesiderata, molto raramente come strumento di prevenzione per eventuali infezioni. trasmesse «sono in grandissimo aumento. E questo è in relazione anche con l’aumento della promiscuità sessuale tra i giovani, senza distinzioni fra eterosessuali e omosessuali. Anzi, a dire la verità, la comunità omosessuale appare più informata». Sulla distribuzione dei condom alle Olimpiadi ha aggiunto: «E’ molto bello, a mio avviso. E’ un messaggio molto forte. E’ difficile che da noi si vedano delle cose così forti, così importanti, così di valore. Di sesso si parla molto poco, la sessualità ha sempre quest’aura di tabù e si fa fatica ad andare oltre. E’ un peccato. E’ qualcosa su cui dovremmo fare di più».

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