È già argento per Ruggero Tita e Caterina Banti in Nacra17. Una medaglia che diventa d’oro se i velisti azzurri si piazzano entro il 7° posto nella Medal Race, la finale a punteggio doppio in programma oggi alle 14.43, vento marsigliese permettendo. Al via solo i migliori 10 delle 12 difficili prove delle Opening Series. Gli avversari di Tita-Banti per il gradino più alto del podio possono essere solo gli argentini Micah Wilkinson e Eugenia Bosco che li seguono con 14 punti di distacco. Quelle trascorse, sono state giornate davvero impegnative per il duo Fiamme Gialle-Canottieri Aniene, 32 anni lui, 37 lei, trentino montanaro lui, romana espansiva lei, insieme conquistatori nel 2021 nelle acque di Enoshima, ai Giochi di Tokyo 2020, di un oro che mancava alla vela italiana dal 2000. Un oro vinto tra l’altro di 3 agosto, la stessa data in cui sabato Marta Maggetti ha regalato all’Italia il suo oro in IQFOIL.
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PROBLEMA VENTO
Ruggero e Caterina si sono trovati infatti a correre tre giornate su quattro in condizioni di vento molto leggero, 5/7 nodi.. Veramente troppo poco per mezzi nati per alzarsi in volo sui foil, costretti in quelle condizioni anche in modalità dislocante, a procedere cioè come normali scafi attraverso l’acqua, dando la sensazione di goffi volatili con le ali tarpate. Abbiamo detto che l’argento Tita-Banti lo hanno virtualmente già al collo. Sì perché quella medaglia loro la vincono anche se dovessero ritirarsi dalla Medal per avaria o altro, o se dovessero esser squalificati per una malaugurata partenza anticipata. Il punteggio dei due azzurri anche in quei casi non sarebbe infatti maggiore di 20 punti, un numero che sommato ai 27 con cui hanno concluso le 12 prove delle Opening Series li porrebbe comunque davanti agli inglesi John Gimson e Anna Burnet e ai neozelandesi Micah Wilkinson che entrano in Medal in 3ª e 4ª posizione, entrambi a 47 punti che si giocano il bronzo. Nel contesto meteorologico che ha caratterizzato con vento particolarmente leggero le ultime due giornate e le relative sei prove dei Nacra 17, Ruggero Tita e Caterina Banti hanno dato dimostrazione di due cose importanti. La prima: sono “umani”. La seconda: hanno una straordinaria forza di reazione. La prova che non sono extraterrestri, come tutti cominciavano a considerarli, dando perfino per scontati, e quindi come facili, i loro risultati, visto che nelle prime 7 prove avevano inanellato 6 primi e un 2°, sono arrivate lunedì, con un 1° e poi però due sesti, e ieri, con un 5° e una “ bandiera nera”, ovvero penalità per partenza anticipata equivalente ad un ultimo posto. Una situazione che aveva fatto assottigliare il vantaggio sugli argentini a 6 punti. Poi però nell’ultima prova il colpo di reni con un bel 2° che coniugato con il non eccelso 12° degli inseguitori Mateo Majdalani e Eugenia Bosco, ha raddrizzato una giornata iniziata col piede sbagliato.
«Nella Medal Race non faremo un match race con Mateo e Eugenia — ha detto Tita una volta a terra — Faremo la nostra regata al meglio controllando la situazione sulla base dei nostri punti. Ci sarà gran battaglia tra il secondo il terzo e il quarto, e noi cercheremo di starne fuori e tenere sotto controllo il nostro vantaggio». Tornando a ieri, alle iniziali due prove non buone e alla terza in cui erano messi bene, che era stata però interrotta, Ruggero e Caterina a terra hanno mostrato la forza della leggerezza. «Per noi l’ultima è stata una Karma-race» hanno detto infatti col sorriso, aggiungendo poi «il risultato buono ci serviva. Tutta la settimana comunque è stata il frutto di una preparazione meticolosa che abbiamo affrontato studiando correnti e orografia del territorio. Per la Medal dobbiamo mantenere la concentrazione. È la giornata finale e vogliamo concludere al meglio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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