I bookmakers inglesi continuano a raccogliere scommesse su chi potrà essere il nuovo Papa. Sono emersi quattro principali contendenti per la corsa al soglio pontificio. L’elezione del papa sta attirando una grande attenzione a livello mondiale perché potrebbe plasmare il futuro della più grande confessione cristiana del mondo, che conta più di 1,2 miliardi di seguaci.
La posta in gioco
Come ricordato da Newsweek, la scelta del prossimo papa influenzerà gli orientamenti dottrinali e risolverà i conflitti interni. La competizione contrappone i riformisti più progressisti alle voci più tradizionaliste. La posta in gioco è aggravata dai persistenti dibattiti sulla trasparenza, sulla governance e sull’equilibrio tra tradizione e modernità.
I favoriti
I cardinali Pietro Parolin, Luis Antonio Tagle, Peter Turkson e Matteo Zuppi sono diventati i quattro principali candidati alla carica di prossimo papa. Il giorno della morte di Papa Francesco, il 21 aprile, le probabilità di successo del cardinale italiano Parolin hanno raggiunto il massimo storico, il 42%. Il filippino Tagle si è avvicinato al 36%, l’italiano Zuppi al 6,8% e il ghanese Turkson al 6,5%.
Sale Turkson
Da allora le probabilità sono cambiate. Le possibilità di Turkson sono aumentate notevolmente. Questa settimana Turkson, che diventerebbe il primo papa africano in 1.500 anni, è balzato dal quarto al terzo posto tra i favoriti. Il Conclave per eleggere il nuovo Papa inizierà il 7 maggio, conferma il Vaticano. Al momento della pubblicazione, il segretario di Stato vaticano Parolin era in vantaggio con una probabilità del 26%, seguito da Tagle (21%), Turkson (19%) e Zuppi (13%).
Chi è il cardinale Peter Turkson?
Il cardinale ghanese Turkson, 76 anni, è un ex capo dell’ufficio giustizia e pace del Vaticano e combina idee politiche progressiste con posizioni teologiche conservatrici. Turkson si è opposto all’uso del preservativo durante la pandemia di AIDS, sebbene abbia parlato della possibile criminalizzazione dell’omosessualità nel suo Paese d’origine.
La cordate
«Un gran numero di cattolici conservatori americani sognerebbe di avere il cardinale Burke come prossimo Papa, ma sono lontani dalla realtà», ha affermato Alejandro Bermudez, consulente del sito di notizie Catholic Vote. Un alto funzionario vaticano, che ha parlato al Washington Post a condizione di anonimato, ha liquidato Burke e Sarah senza mezzi termini. «Non c’è spazio per loro nella mente della stragrande maggioranza dei cardinali. Non hanno alcuna possibilità», ha tagliato corto. Riguardo a Turkson, un alto ecclesiastico che parla sei lingue ed è uno dei preferiti dai tradizionalisti, il funzionario ha osservato che la sua rimozione da una posizione di rilievo da parte di Francesco nel 2021 sembra aver diminuito le sue possibilità. Anche il reverendo Thomas Reese, sacerdote americano autore di diversi libri sui meccanismi interni della Chiesa cattolica, ha definito «sciocchezze» le notizie su un candidato ultraconservatore in testa alla corsa. Circa l’80% dei cardinali è stato nominato da Papa Francesco, ha dichiarato Reese al Washington Post, «e non eleggeranno qualcuno che poi si alzerà e dirà che il papato di Francesco è stato un disastro e che torneremo alla vecchia Chiesa. Questo non accadrà». Secondo Reese, questa volta i cardinali cercheranno un moderato. Il che, per alcuni conservatori statunitensi, significa fare marcia indietro su ciò che sembra declassare o sminuire pratiche o dottrine tradizionali. Ovvero rimuovere le limitazioni imposte da Francesco alla Messa in latino, smettere di stabilire politiche speciali per la benedizione delle coppie Lgbtq, smettere di infrangere regole e tradizioni, come nominare tanti cardinali da superare il numero normale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il punto del direttore, ogni lunedì
Iscriviti e ricevi le notizie via email