Nuovi scontri sono scoppiati stamattina al confine tra gli eserciti cambogiano e thailandese, hanno dichiarato entrambe le parti accusandosi a vicenda di aver aperto il fuoco per primi. L’incidente è avvenuto nei pressi di antichi templi nella provincia nordorientale di Surin in Thailandia e nella provincia nordoccidentale di Oddar Meanchey in Cambogia. «Le forze cambogiane hanno aperto il fuoco verso il fianco orientale del tempio di Prasat Ta Muen Thom, a circa 200 metri dalla base thailandese», ha dichiarato l’esercito della Thailandia in un comunicato accusando la Cambogia di aver utilizzato un drone sul sito conteso. «L’esercito thailandese ha violato l’integrità territoriale della Cambogia lanciando un attacco armato contro le forze cambogiane di stanza lì», ha dichiarato il Ministero della Difesa cambogiano. «In risposta, le forze armate cambogiane hanno esercitato il loro legittimo diritto all’autodifesa, nel pieno rispetto del diritto internazionale, per respingere l’incursione thailandese», ha continuato. I due regni del Sudest asiatico sono da tempo in conflitto sulla demarcazione del confine comune, definito ai tempi dell’Indocina francese, ma l’attuale crisi è la più grave degli ultimi quindici anni. La morte di un soldato khmer a seguito di uno scontro a fuoco notturno a fine maggio in un’altra area contesa del confine ha scatenato un battibecco tra Bangkok e Phnom Penh che ha drasticamente ridotto i loro legami economici e diplomatici. La Cambogia ha declassato le relazioni diplomatiche con il suo vicino al «livello più basso». Bangkok ha richiamato il suo ambasciatore da Phnom Penh ed espulso l’ambasciatore cambogiano dopo che un soldato thailandese aveva perso una gamba dopo aver calpestato una mina al confine. L’episodio di violenza più recente legato al confine risale agli scontri scoppiati nei pressi del tempio di Preah Vihear tra il 2008 e il 2011, che causarono almeno 28 morti e costrinsero all’evacuazione decine di migliaia di residenti.
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