Claudio Ranieri ha parlato in conferenza stampa a due giorni dalla partita contro il Torino. Domenica sarà la sua ultima partita da allenatore, poi verrà annunciato il sostituto: «Il 1 luglio? Era una battuta. Non penso a come la piazza lo accoglierà, penso che quando andrà via i tifosi saranno dispiaciuti. Questo è quello che io vorrei». Di seguito la conferenza stampa integrale:
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Come arriva la squadra a questa partita? «Sono concentrato sulla partita poi magari nelle giornate seguenti penserò a quello che mi è successo in questi giorni.
Volevo ringraziare i tifosi, non mi aspettavo una cosa del genere. Mi aspettavo uno striscione non una scenografia. Ai ragazzi ho sempre detto di lottare fino all’ultimo. Siamo in Europa ma non sappiamo in quale. Dobbiamo dare tutto e uscire dal campo senza rimpianto. È un bel finale di stagione, tutti lottano per qualcosa. È stato un campionato interessante per tutti i tifosi».
Ha pensato alle 23 di domenica? Che voto si dà a questa stagione? «Non do voti. Ho dato tutto me stesso come ho sempre fatto. Non c’è mai nessuno che vince sempre ogni tanto devi conoscere l’amaro per assaggiare il dolce. Non sono bravo a spiegare le mie emozioni. L’anno scorso a Cagliari ero sicuro che sarebbe finito tutto ed ero contento. Penserò a stare bene con i miei amici».
Che clima c’è a Trigoria? Come sta Dovbyk? «Credo che partiranno con noi anche Pellegrini e Dybala. Dovbyk si è allenato sotto il controllo dei medici, se domani va tutto bene sarà disponibile. I ragazzi sono concentrati. Affronteremo una grande squadra che vuole concludere bene. Hanno un grande allenatore, giovane e valido. Dobbiamo sudarcela come dovranno fare tutti».
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Il Milan domenica ha fatto entrare Leao, Jovic e Fofana. Lei Rensch e Gourna-Douath. Da fuori sembra che ci sia molto da lavorare. Sono esagerato? «Concordo pienamente. Il Milan è la squadra più forte dal punto di vista tecnico ma non sempre gioca tutta la partita da squadra. Noi abbiamo fatto squadra ed è la cosa più importante nel calcio. Cercheremo di migliorare. Piano piano dobbiamo costruire una buonissima Roma per far sognare i tifosi. Hanno sofferto all’inizio poi ci hanno dato il supporto e l’amore. Questo è quello che dobbiamo continuare a fare».
In questo ultimo periodo a Roma hanno funziona allenatori che la piazza voleva. Si sente di dire che il suo sostituto avrà la sua stessa empatia? «Non penso a come lo accoglierà, penso che quando andrà via i tifosi saranno dispiaciuti. Questo è quello che io vorrei».
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Quanto cambierebbe la qualificazione in Champions League? «Solo domande inerenti alla partita. Prima pensiamo al Torino. Si dice ‘non dire gatto se non ce l’hai nel sacco’. Ne abbiamo uno a nove code che scappa via. Prima chiudiamo il sacco.
L’allenatore verrà annunciato il 1° luglio? Come mai ha cambiato assetto contro il Milan? «Era una battuta. Ho sempre pensato di mettere la squadra che mi potesse far vincere. Poi ho sempre detto a tutti di essere pronti. Dybala ci tirava fuori dai guai e senza di lui abbiamo sofferto. Ho cercato di correre ai ripari con scelte logiche. A me piace studiare l’avversario, gli altri anche lo fanno. Devo cercare di rimanere tutti sul chi vive e di vincere la partita. Non ho mai pensato ‘sono tre partite che non gioca e lo devo mettere’. Alcune volte ad inizio settimana ho un’idea, poi la cambio. Quando dico che scelgo la formazione il sabato sera o la domenica mattina è la verità».
Ha centrato tutti gli obiettivi? «Sono molto soddisfatto di quello che sono riuscito a fare in 7 mesi. C’è ancora tanto da lavorare, ma la strada che è stata tracciata mi piace».
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Col Milan ha riproposto Paredes. Lo rivedremo domenica nello stesso ruolo? La sua esultanza sotto la Sud baciando lo stemma le ha dato l’impressione che è cambiato qualcosa sul futuro? «Questo dipenderà da lui e dal prossimo allenatore. Non posso dire se gioca perché darei una mano al Torino».
Che Torino si aspetta? Ha fatto una promessa in caso di Champions, farà un regalo? «Un regalo? Sono loro che lo devono fare a me (ride, ndc). Il Torino è una buonissima squadra e ci sarà da lottare fino all’ultimo secondo. E l’ho detto ai ragazzi e mi credono. Il Torino farà la sua gagliarda partita perché per DNA è una squadra che lotta sempre e mi è sempre piaciuta. Quando giocavo con il Catanzaro era uno spettacolo vedere Pulici, Graziani e Sala».
In estate ci dobbiamo aspettare una rivoluzione? «Vediamo. Credo che non possiamo fare rivoluzioni e non dobbiamo. Nel girone di ritorno abbiamo fatto bene, nessuno ha fatto più punti. C’è da migliorare ma diamo fiducia a questa squadra».
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