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«Non ho il suo numero, forse ho perso la telefonata»


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Lontano dai riflettori e dal dibattito social. In modo genuino, sobrio e umile come lui sa fare. Così Jannik Sinner pare abbia scelto di omaggiare Nicola Pietrangeli, icona del tennis italiano scomparso a 92 anni. Sinner, attuale numero 2 al mondo e da molti considerato superiore allo stesso Pietrangeli, avrebbe preferito questa forma personale, piuttosto che l’utilizzo dei propri canali social, come hanno fatto altri suoi compagni di nazionale. 

Il figlio: «Se ha scritto un telegramma non è arrivato»

Il condizionale è d’obbligo perché a Repubblica il figlio Filippo ha detto: «Se ha scritto un telegramma, non è ancora arrivato.

Mi hanno chiamato in tantissimi, potrei aver perso la telefonata, non ho il suo numero». Poi al Foro Italico, alla camera ardente, ancora: «Non so se sia arrivato un messaggio di Jannik… non ho guardato».

Il rapporto tra Sinner e Pietrangeli

Un’ironia pungente per cercare di rimanere al centro della scena. Così Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano morto a 92 anni, commentava i successi di Jannik Sinner, attu ale numero due al mondo, e da molti considerato il miglior giocatore azzurro. I due, talenti generazionali di epoche diverse e lontane, si stimavano molto con Pietrangeli che ammirava il modo di giocare di Sinner e Jannik che riconosceva la grandezza del suo predecessore. Nonostante la stima, negli anni, non sono mancati gli affondi con Pietrangeli che, in più di un’occasione è intervenuto sulle scelte e sulle vittorie di Jannik. «È un grande schiaffo al mondo sportivo italiano. Deve giocare a tennis, mica fare una guerra. Quando mi toccano la Coppa Davis smanio perché lo scopo di uno sportivo è mettere la maglia azzurra. Ma purtroppo parlo di un’altra epoca». Un rapporto di amore e odio con Pientrangeli che, pochi mesi prima, aveva incoronato Jannik: «Parliamo del più grande tennista italiano di sempre». E ancora «Il miglior tennista italiano di tutti i tempi, e forse pure austriaco» o «Per battere Sinner oggi ci vogliono due Djokovic» frasi celebri, d’amore e odio che potevano lasciar pensare a delle frizioni ma che Sinner, con il suo modo sobrio e lontano dai riflettori, ha smentito un’altra volta. 


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