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Salvini, sul ponte sullo stretto nessun dubbio: «Si farà»


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Dove c’è Matteo Salvini si parla di ponte sullo stretto. Dove si parla di ponte sullo stretto c’è Matteo Salvini. Un binomio al quale, per il momento, non possiamo rinunciare. E questa volta non fa eccezione. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è  tornato nel pomeriggio tra i banchi della Camera per rispondere alle domande del question time. Al centro, due questioni principali: la prima facilmente intuibile, la seconda quella che torna e si ripete  ciclicamente ogni anno, ma che stavolta sembra porre un accento più marcato: il caro prezzi di voli e treni nel periodo natalizio.

Il ponte sullo stretto non è affatto un progetto archiviato. Anzi, Salvini ha le idee chiarissime e non sembra minimamente influenzato dalla decisione della Corte.
In parlamento, a  domanda segue  risposta. Questa volta diretta, ferma, sicura. «Il ponte sullo stretto si farà. Non è un capriccio del ministro Salvini ma una priorità dell’Unione europea». Nessun dubbio, nessun mezzo termine. All’orizzonte nessuna intenzione di abbandonare un’opera che, secondo il ministro, gli «italiani vogliono, aspettano e meritano».
Lo stop della Corte ha creato scalpore e confusione per tutti, tranne che per il governo, che sostiene di avere già chiara la rotta. Il Ponte, bollato come «una struttura che serve all’Italia», rappresenterebbe un’opportunità di sviluppo, lavoro, meno traffico e meno inquinamento. Tutto questo «per garantire ai cittadini tempi di viaggio più rapidi, servizi migliori e una reale integrazione tra le due regioni». Il governo e il ministero sono ora al lavoro sui rilievi della Corte dei Conti, con un unico obiettivo: verificare ogni punto sollevato, senza alcuna intenzione di cedere il passo. 
Un atteggiamento  condiviso anche dalle opposizioni, però, anche loro decise a non mollare la presa.

Dagli spalti anche la risposta di Bonelli appare sicura quanto quella di Salvini. «Lei dice che andrà avanti. Anche noi andremo avanti: per questo abbiamo segnalato tutto alla Corte dei Conti europea». 

Archiviato per il momento il tema ponte sullo stretto, si impone in aula quello del caro-voli e treni. Non tutto ricade sulla competenza del ministro però, che ci tiene a precisarlo.  Sui prezzi dei voli Matteo Salvini nulla può: si tratta di un mercato liberalizzato e regolato da normative europee. Maggiori margini di manovra, invece, riguardano i treni e l’alta velocità. Per Trenitalia, ora in regime di libero mercato,  negli ultimi 4 anni «non si sono registrati aumenti nei listini tariffari. Tuttavia e evidente che nei periodi festivi le soluzioni più convenienti tendono a esaurirsi rapidamente, lasciando disponibili soprattutto le tariffe della classi di reddito più elevate, tema che sto affrontando in questi giorni con Trenitalia» ha spiegato.  Sul tema della sostenibilità dei prezzi dei trasporti, il ministro assicura un monitoraggio costante.
«Non possiamo imporre prezzi, ma dobbiamo vigilare affinché non vi siano pratiche scorrette che penalizzino i consumatori. Ribadisco la necessità di un impegno e di un intervento rapido del Garante per la sorveglianza dei prezzi e dell’Autorità Antitrust, per verificare che gli aumenti non derivino da comportamenti speculativi», conclude Salvini.


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