Nella maggioranza qualcuno storce un po’ il naso, «Giorgetti parla a volte troppo da tecnico». Ma nel merito, tranne qualche distinguo, c’è la copertura alla linea del ministro dell’Economia su come sta impostando la legge di bilancio. Soltanto che la corsa a puntualizzare le parole del responsabile del Mef fa capire che l’argomento casa è sensibile, «non si tocca», da qui le precisazioni. Anche la premier Giorgia Meloni è intervenuta: «Nonostante dall’opposizione alcuni vorrebbero l’introduzione di patrimoniali e ulteriori imposte, noi – taglia corto — resteremo fedeli al nostro impegno che è lavorare per una manovra che rilanci l’economia, migliori la vita degli italiani senza chiedere loro nuovi sacrifici». Giorgetti è tornato pure nella riunione del Consiglio federale della Lega sulle sue proposte sul catasto. «È normale che chi si è rifatto casa debba pagare di più», il senso del ragionamento che parte da un assunto: «Dobbiamo portare avanti una legge di bilancio sostenibile, non per i voti ma per il bene dell’Italia – ha spiegato ai leghisti -. Ma qui non hanno capito che il vero problema è la decrescita demografica. Ogni anno scompaiono 350 mila italiani. Se non crescono le famiglie non cresce il Pil». E dunque il principio dei valori catastali più alti per i beneficiari del Superbonus va nella direzione della ricerca dei fondi. «Mi sembra un’azione di equità – dice Marco Osnato di Fratelli d’Italia — Un aggiornamento catastale è normale quando si sono utilizzati i soldi di tutti per ristrutturare le case ed aumentarne il valore».
LE REAZIONI
«Giorgetti non ha parlato di una revisione generale degli estimi catastali, ma dell’applicazione di una legge che prevede l’adeguamento degli estimi per chi ha usufruito del Superbonus 110. Ha semplicemente chiesto di intensificare i controlli, il che è giusto per verificare chi ha realmente beneficiato di questi lavori. Nessun allarme», il commento del portavoce di FI, Raffaele Nevi. Il partito azzurro in ogni caso rimarca come Forza Italia si sia sempre battuta per ridurre le imposizioni sugli immobili, «noi – la linea — vogliamo far crescere l’economia, non imporre nuove tasse come fatto dal centrosinistra e dal Movimento 5 Stelle». Il timore è su come il Mef intenda applicare quanto illustrato, che ci siano fughe in avanti. Tuttavia, la decisione è di non aprire un nuovo fronte, dopo quello sugli extraprofitti delle banche. «Il tema casa – osserva il deputato forzista Alessandro Cattaneo — per Forza Italia è da sempre prioritario e ne difenderemo il valore economico, affettivo, valoriale sempre».
«La nostra priorità è ridurre il costo del debito pubblico abbassando i tassi d’interesse – dice il segretario Antonio Tajani -. Una scelta fondamentale a beneficio della spesa pubblica. Ottanta miliardi di interessi all’anno. Risorse che potremmo investire su sanità, istruzione e crescita». «Il superbonus è stata una droga- ripetono nella Lega — È sacrosanta la decisione sulle rendite catastali», sostiene il leghista Alessandro Canelli, delegato Anci alla Finanza locale e sindaco di Novara. «Se un immobile non è accatastato ma esiste, è giusto inserirlo nell’elenco» osserva il senatore Massimo Garavaglia riferendosi alle case fantasma. Mentre Matteo Salvini ai gruppi parlamentari ribadisce che con questo governo non ci sarà alcun aumento delle tasse».
L’OPPOSIZIONE
Ma sulla manovra l’opposizione carica a testa bassa. E nel mirino c’è la premier: «Ha – afferma il presidente M5s Giuseppe Conte — una bella faccia tosta, dice che non ha aumentato le tasse e che cosa è il raddoppio dell’Iva sui pannolini? Cosa sono i tagli alla sanità e alle pensioni, i tagli delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa da parte dei giovani?». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari rivendica la scelta dell’esecutivo del mancato rinnovo del taglio di venti centesimi delle accise ma la segretaria del Pd Elly Schlein attacca: «Ce la ricordiamo tutti Giorgia Meloni davanti al benzinaio a fare i teatrini promettendo di tagliare le accise e allora spieghi adesso al Paese questa nuova tassa. La verità è che mente agli italiani».
I dem lanciano l’hashtag #TassaMeloni. «Cara Presidente, è stato il suo ministro dell’Economia ad annunciare sacrifici», scrive anche il capogruppo al Senato, Francesco Boccia. Il presidente del Consiglio «sta cercando di mettere una toppa alle misure del governo fatte di tagli e di nuove balzelli. Ma c’è davvero un limite a tutto», dice Nicola Fratoianni di Avs. Sulla stessa lunghezza d’onda Angelo Bonelli: «Meloni si accinge a tassare la casa di 15 milioni di persone, colpevoli di aver rispettato le leggi». «È una influencer. Sulle tasse mente sapendo di mentire», taglia corto il leader di Iv Matteo Renzi. La tesi delle forze delle opposizioni è che sia sempre più marcata la frattura tra il capo dell’esecutivo e Giorgetti. «Sta smentendo platealmente il suo ministro», rileva Riccardo Magi, segretario di +Europa. Ma da Fdi e da palazzo Chigi si smentisce: «Dialogo costante, nessuna divergenza».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il punto del direttore, ogni Lunedì alle 17
Iscriviti e ricevi le notizie via email