«Non mi va di rispondere a Lotito. Non posso rispondergli, lui più volte tende a portare i discorsi a livelli molto bassi e lì è imbattibile. Non accetto la sfida su questo terreno. Non si può affrontare un tema così delicato con il rancore che ha sempre distinto la sua attività nei miei confronti. L’etimologia di rancore porta al rancido: è qualcosa che non mi appartiene. Lascio a lui quelle espressioni».
La replica dopo le accuse del presidente della Lazio
Con queste parole, Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha replicato durante il suo intervento al Festival della Serie A di Parma alle critiche mosse dal presidente della Lazio, Claudio Lotito. Il giorno precedente, Lotito aveva chiesto le dimissioni di Gravina dopo la sconfitta dell’Italia contro la Norvegia nelle qualificazioni al Mondiale 2026.
«Serve una rivoluzione, non attacchi strumentali»
Gravina ha poi aggiunto: «Gli attacchi di certi soggetti, come questo personaggio, sono l’emblema di un immobilismo che abbiamo ereditato, ma che dobbiamo rivoluzionare. Sono strumentali e inutili».
Le sue parole segnano l’ennesimo capitolo dello scontro istituzionale nel mondo del calcio italiano, con tensioni sempre più evidenti tra la governance della Federazione e alcune figure di spicco dei club di Serie A.
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