A sera, quando su Roma si è appena abbattuta una bomba d’acqua, Matteo Salvini è in auto. Direzione Viterbo, per assistere alla cerimonia della macchina di Santa Rosa («uno degli eventi più belli»), dove troverà anche l’altro vicepremier Tajani e il generale Vannacci, che nel viterbese ha molti seguaci. Prima, però, risponde a qualche domanda del Messaggero.
Vicepremier Salvini, partiamo dalla manovra. Meloni (e anche Tajani) hanno parlato di intervento sulle pensioni minime? Qual è la sua proposta e come (cioè con quali risorse) realizzarla?
«Vogliamo continuare a sostenere i pensionati con gli assegni bassi cercando di allargarne il più possibile la platea, per esempio ripetendo il meccanismo di redistribuzione dell’adeguamento all’inflazione. E vogliamo evitare ogni possibile peggioramento della situazione attuale, con pensioni più ritardate o penalizzazioni. L’obiettivo della Lega, entro la fine della legislatura, rimane il superamento della legge Fornero, ingiusta, punitiva e squilibrata».
Gli aiuti al ceto medio. L’Irpef al 33% per redditi fino a 60 mila euro si può’ fare?
«Il sostegno al ceto medio è una priorità per questo governo. Come ogni scelta che riguarda la manovra si tratta solamente di individuare la soluzione migliore per tagliare le tasse ai professionisti, ai lavoratori autonomi e ai tanti imprenditori, piccoli e grandi, che ogni giorno mandano avanti il Paese. Nessuna preclusione su alcuna misura: le decisioni matureranno in base alle risorse che avremo a disposizione. La Lega ha un’idea ben chiara su come intervenire, stiamo ad esempio studiando la possibilità di estendere la flat tax al 15% fino ai 100 mila euro».
C’è una misura che come Lega ritiene imprescindibile?
«Confermare l’aumento degli stipendi deciso l’anno scorso per più di 13 milioni di lavoratrici e lavoratori con reddito fino a 35.000 euro, circa 10 miliardi in più in busta paga con aumento fino a 100 euro al mese. Un intervento che ha aiutato tantissime famiglie».
Ius Scholae, si o no? E se no, perché?
«No, perché l’Italia ha già una buona legge che infatti consente al nostro Paese di attribuire un numero di cittadinanze più numeroso che in tutti gli altri Paesi europei, più di Germania, Francia e Spagna. A 18 anni, con scelta matura e consapevole, puoi decidere se chiedere la cittadinanza italiana, come puoi decidere se prendere la patente e per chi votare. Le cittadinanze facili non sono una priorità e non fanno parte del programma elettorale».
L’Autonomia. Meloni dice: prima vanno definiti i Lep. E’ d’accordo?
«Possiamo attribuire alle regioni 23 competenze, di cui 9 non prevedono Lep. Per queste, è possibile avviare subito il confronto tra Parlamento, Governo e Regioni. Siamo ovviamente d’accordo sulla determinazione del Lep per le altre materie, operazione mai fatta dal 2001».
Come fare a convincere la Cei?
«La Cei conosce la nostra serietà: stiamo collaborando con il Vaticano in vista del Giubileo e come Ministero siamo stati protagonisti della ristrutturazione di molti edifici religiosi di grande interesse per il territorio. Se qualcuno vuole esprimere valutazioni personali, ne prendiamo atto ma non cambiamo idea sulla necessità di avere un’Italia più efficiente e moderna, che valorizza il buon governo e le specificità dei territori da Nord a Sud».
Come finisce la partita Rai, Agnes sarà presidente?
«Stiamo cercando l’accordo, noi vogliamo solo garantire una tv pubblica di qualità nonostante decenni di lottizzazione della sinistra. Anzi, aumentare il tetto pubblicitario per la Rai darebbe ancora più forza alla più grande industria culturale italiana, per parlare sopratutto ai giovani».
Passiamo all’Europa. La vittoria di Afd in Germania, le sconfitte di Macron prima e Scholz poi spingono a ridisegnare l’agenda Ue? E come?
«Dando ascolto ai cittadini: purtroppo, se non vince la sinistra c’è il vizio di cercare giochi di palazzo per trovare maggioranze alternative. Vado sul concreto: va cancellato il green deal, lo stop alla produzione di auto benzina e diesel dal 2035 è un suicidio per l’Europa e un regalo alla Cina, vanno messe regole chiare e solidali per difendere i confini italiani che sono i confini dell’Europa, nessuna tassa sulle case. In altre parole, serve un’Europa senza le sinistre».
Fitto vicepresidente esecutivo che segnale è?
«L’Italia merita di recuperare la propria credibilità internazionale. Giorgia sta facendo un grande lavoro, siamo un partner affidabile e come tale meritiamo di essere protagonisti come sacrosanto per un Paese fondatore».
Caso Sangiuliano: crede che il ministro debba lasciare e in caso di rimpasto la Lega chiederebbe più caselle nell’esecutivo?
«La Lega non chiede né poltrone né rimpasti, non ho tempo di seguire il gossip e mi fido dei colleghi con cui governo».
A Pontida ci sarà il debutto di Vannacci: teme che possa diventare un elemento di instabilità per la Lega la popolarità del generale?
«Assolutamente no, siamo fortunati ad avere tante donne e uomini di valore, Roberto compreso: pensiamo ai governatori e ai sindaci leghisti, sempre ai primi posti nelle classifiche di gradimento. Siamo una squadra, va benissimo così».
Regionali. Il centrosinistra sogna il 3-0 (Liguria, Emilia, Umbria): se la sente di fare un pronostico?
«I sogni sono sempre legittimi, io confido che Umbria e Liguria possano confermare l’ottimo governo degli ultimi anni, mentre in Emilia-Romagna tanti cittadini, a partire dagli imprenditori, ci chiedono un ricambio dopo decenni di gestioni di sinistra».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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