Li hanno dati, in queste settimane, in imprevista ascesa. Lui è il verde Angelo Bonelli, l’altro è il rosso Nicola Fratoianni. Sopra o sotto il 4? Se si allargano troppo oltre il 4, il Pd potrebbe risentirne. Se vanno sotto, il Pd potrebbe sacramentare contro chi ha buttato il proprio voto invece di optare per il voto utile al partitone maggiore. Ilaria Salis come front-woman, per rimarcare che «i veri anti-fascisti siamo noi», e un po’ di candidati non si sa più quanto capaci di attrarre: da Leoluca Orlando a Ignazio Marino, da Mimmo Lucano a Christian Raimo (Massimiliano Smeriglio è molto quotato). Anche nel caso dei rosso-verdi, il risultato europeo serve a sedersi al tavolo del centrosinistra e a ottenere da Schlein un buon trattamento. Intanto, la gamba sinistra della possibile prossima coalizione si sente in palla. Con il suo mix elettorale di anti-fascismo militante, ecologismo senza se e senza ma, pacifismo assoluto, sanità pubblica, accoglienza dei migranti, Free Palestine, e tanto Zerocalcare come figura di riferimento di chi si riconosce in questa doppia lista che contesta nel contesto.
La competizione con il Pd di Elly è forte perché i rosso-verdi somigliano molto al partito sinistrese-progressista di Schlein. Tanto è vero che Orlando era in predicato di candidarsi con il Pd e che Tarquinio poteva finire nei rosso-verdi è invece è andato nelle liste dem. Idem per la Salis. Non si è chiuso il discorso tra la donna detenuta in Ungheria e il Pd, e si è concretizzata invece la sua corsa in rosso-verde. Non è vero però che la Salis da eletta sarebbe scarcerata. Questo comunque si vedrà e intanto, oltre al suo video dagli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico alla caviglia, a fare la campagna per Ilaria è stato il padre e con qualche successo di pubblico.
Bonelli e Fratoianni alle ultime Politiche sono stati scelti come alleati dall’allora segretario dem Enrico Letta, a scapito di Calenda e in generale dei centristi. Non era ancora arrivata (e nessuno l’aveva vista arrivare, come si dice adesso) Schlein. Ora Elly c’è e la competizione è massima per troppa somiglianza tra Pd e rosso-verdi. Il rischio per Bonelli-Fratoianni — detti il Gatto e la Volpe di Avs — è quello di restare fuori dall’Europa per poi diventare ruota di scorta, un po’ sgonfia, del prossimo centrosinistra.
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