Nella prossima manovra, i soldi per il Pubblico impiego dovrebbero oscillare attorno al miliardo di euro. Ma non si tratta di somme che andranno ad aggiungersi agli 8 miliardi stanziati lo scorso anno per il rinnovo del contratto 2022-2024. Serviranno a finanziare l’indennità di vacanza contrattuale, quella che scatta quando il vecchio accordo è scaduto e quello nuovo non è ancora firmato. L’obiettivo portato avanti dal ministro per la Funzione Pubblica, Paolo Zangrillo, è riuscire a chiudere la maggior parte dei contratti che coprono il periodo 2022-2024 entro la fine dell’anno. Così, oltre agli aumenti, nel 2025 i dipendenti pubblici potranno aggiungere ai loro stipendi anche la nuova vacanza contrattuale che, in media, dovrebbe valere 18- 20 euro al mese. Si tratta di un recupero del 30 per cento dell’inflazione indicata nelle previsioni del governo per il 2025, pagato a partire dal prossimo mese di aprile, per poi salire al 50 per cento dal mese di luglio.
IL MECCANISMO
Il mini-aumento potrebbe essere leggermente più alto se nel frattempo saranno firmati i nuovi contratti. I negoziati sono in corso da qualche mese. I primi due tavoli a partire sono stati quello dei dipendenti degli enti locali e quello della Sanità. La prossima riunione è già stata convocata per l’11 settembre nel primo caso e il 19 settembre per gli infermieri. Gli altri due tavoli che sono partiti, sono quello delle Funzioni centrali, che al suo interno raggruppa i ministeri, le Agenzie Fiscali e gli Enti pubblici economici come Inps e Inail, e quello del comparto sicurezza, con Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e tutti i corpi militari che, per la prima volta, hanno dei rappresentati sindacali nelle trattative dopo la riforma che ha abolito i vecchi Cocer. Proprio per questa ragione, nella prossima legge di Bilancio saranno inseriti anche alcuni milioni di euro per permettere ai militari impegnati in attività sindacale di poter avere i distacchi. L’indennità di vacanza contrattuale si sommerà, nel caso in cui i contratti fossero firmati entro fine anno, agli aumenti previsti da questi ultimi.
Si tratta in media di circa 160 euro, che con i 20 euro in più della vacanza contrattuale, porterebbero da aprile nelle buste paga dei dipendenti pubblici 180 euro lordi mensili aggiuntivi. L’intenzione più volte espressa da Zangrillo, è quella di dare una continuità agli aumenti nel pubblico impiego. Ed in effetti, una certa sequenza fino ad oggi c’è stata, se si considerano arretrati, scatti una tantum e anticipi (come quello dello scorso anno). Il punto è capire dunque, se si riuscirà a confermare questa continuità firmando in tempi brevi i nuovi contratti. Per agevolare le trattative, sul tavolo della manovra ci sarebbe anche un nuovo stanziamento per il salario accessorio. Uno 0,22 per cento di risorse in più, così come già fatto nell’ultimo accordo, da destinare ai premi. Il costo sarebbe attorno ai 350-400 milioni di euro, ma molto dipenderà dalle risorse sulle quali potrà contare la prossima manovra.Il tetto alla spesa previsto dal nuovo Patto Ue potrebbe pesare anche sul comparto dei dipendenti pubblici, una delle grandi voci di uscita del bilancio pubblico.
GLI INTERVENTI
Qualche altro intervento che potrebbe emergere in manovra potrebbe essere più settoriale: un aggiustamento degli stanziamenti per le Forze di Polizia o un ritocco delle indennità per medici e infermieri.Gli aumenti «spot» per alcune categorie di dipendenti pubblici stanno diventando più che una eccezione, una regola. A riceverli, sempre più spesso e fuori dalla contrattazione con i sindacati, sono alcune figure di lavoratori pubblici che vengono considerati maggiormente meritevoli per le situazioni di disagio in cui si trovano a lavorare. Dagli infermieri, ai poliziotti e, da ultimo, al personale amministrativo che lavora nelle carceri, l’indennità «specifica» sta diventando una voce sempre più importante della retribuzione. L’ultimo caso è proprio quello del personale amministrativo del ministero della Giustizia che lavora negli istituti penitenziari. Con un emendamento al decreto carceri passato sotto traccia, è stata introdotta a partire dal primo gennaio del prossimo anno una indennità «specifica» che va da 100 fino a 200 euro lordi al mese, a seconda della categoria di appartenenza (100 euro per gli operatori, 150 euro per gli assistenti e 200 euro per i funzionari). Ma anche per gli interventi settoriali bisognerà attendere i saldi della manovra. Un’attesa che non dovrebbe durare ancora a lungo, visto che entro la metà di settembre il Tesoro presenterà il Piano strutturale di Bilancio nel quale sarà indicato il quadro programmatico con le risorse che il governo intende stanziare.
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