Aponte rafforza la flotta, investe 5 miliardi di dollari e ordina 22 nuove mega portacontainer. Lo fa seguendo una precisa strategia di crescita nel settore della logistica che mira a consolidare la leadership mondiale. Il gruppo Msc, fondato e guidato da Gianluigi Aponte, è infatti il primo operatore del mercato con oltre 6 milioni di teu (l’unità di misura dei container). Una posizione di assoluto predominio che, secondo gli ultimi dati disponibili, corrisponde ad una quota di mercato di mercato del 20%. Ad oggi, la società dispone di 852 navi (di cui 554 di proprietà, 298 noleggiate) e ne ha altre 132 in ordine.
L’ESPANSIONE
Le ultime 12 unità verranno costruite in Cina e saranno consegnate tra il 2027 e il 2029. La società ginevrina procede quindi come un rullo compressore nella sua strategia di crescita. Il gruppo ha messo sul piatto delle acquisizioni di nuove navi qualcosa come 5 miliardi di dollari. E ha siglato un maxi ordine di 12 mega portacontainer da 19 mila teu. Una scelta per allungare ulteriormente la distanza con i concorrenti e offrire una copertura ancora più ampia dei traffici commerciali marittimi.
La compagnia di Aponte per questa commessa si è rivolta ai cantieri cinesi, pagando, secondo indiscrezioni, circa 200 milioni di dollari a nave. Le unità, secondo i patti siglati, saranno invece consegnate tra il 2027 e il 2029. Ma l’operazione di rafforzamento non si ferma qui. Msc, ha ordinato la settimana scorsa un’altra decina di navi da 21 mila teu, sempre in Cina e a un prezzo superiore ai 200 milioni di dollari l’una. Il totale è appunto di circa 5 miliardi di dollari per 22 navi.
La finalità dell’operazione è chiara: espandere la flotta, non solo ringiovanirla. La capacità di stiva delle navi pone però un problema sulle infrastrutture portuali, anche quelle del Mediterraneo. Se la taglia delle navi è sempre più grande, come ormai appare dalla tendenza generale, anche gli scali dovranno adeguarsi, compresi i porti gateway come Genova. Non è infatti solo Msc a puntare su questo tipo di imbarcazioni extra large ma è tutto il comparto ad aver scelto questa strada. Tutti i big, da Cgm a Maersk, da Hapag-Lloyd ai giapponesi di One, hanno virato decisamente su questo percorso. Va detto che ad approfittare di questi nuovi investimenti saranno sopratutto i cantieri asiatici. In modo particolare quelli cinesi che in alcuni casi stanno riconvertendo la produzione da portarinfuse a portacontainer.
LA CLASSIFICA
Secondo Alphaliner, l’analista che pubblica la lista delle prime 100 compagnie marittime al mondo, il gruppo di Aponte ha distanziato ulteriormente i concorrenti. Dietro alla società ginevrina, c’è Maersk con 4,3 milioni di teu, quindi Cma Cgm (a 3,8 milioni di teu), Cosco (3,2 milioni di teu) e al quinto posto Hapag-Lloyd con 2,1 milioni di teu.
Bene per Msc anche il comparto croceristico che ha registra un nuovo record a Ferragosto (con 13 navi che hanno movimentato oltre 300.000 passeggeri in 14 porti italiani), segnando un incremento del 20% rispetto all’anno precedente. Il gruppo si è anche impegnato per la sostenibilità ambientale e punta a zero emissioni di gas serra entro il 2050.
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