Una comandante, Serena Melani, pronta a salpare e spumante italiano per il battesimo. Tripla cerimonia, ieri a Genova, per la Divisione crociere del Gruppo Msc e Fincantieri: nello storico cantiere di Sestri Ponente sono stati celebrati tre riti della tradizione marinaresca, viatico per le nuove navi. La consegna di Explora II, la posa della moneta di Explora III e il taglio della lamiera di Explora IV. «È un momento chiave nella costruzione della nostra flotta Explora Journeys, dedicata al segmento lusso. Attualmente è composta da sei unità, ma la nostra collaborazione con Fincantieri cominciata nel 2013 proseguirà fino al 2028 quando le navi saranno dieci», anticipa Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo della Divisione crociere.
SOSTENIBILITÀ
Explora II è partita ieri sera verso il porto di Civitavecchia, opererà fino ad aprile 2025 nel Mediterraneo, in Medio Oriente, nell’Oceano Indiano e in Africa toccando 82 porti in 26 Paesi. Explora III si staccherà dalla banchina nel 2025 e sarà la prima a essere alimentata a gas naturale liquefatto, così come la quarta nave della flotta. L’investimento complessivo da parte di Msc crociere supera complessivamente i 3,5 miliardi, 500 milioni solo per Explora II, e l’impatto sull’economia del Paese supera 15 miliardi di euro, con importanti ricadute sull’indotto e migliaia di posti di lavoro. La costruzione di ogni singola unità richiede infatti oltre sette milioni di ore lavorate e un’occupazione media di 2.500 persone per due, tre anni. «Celebriamo un programma di investimento, coraggio imprenditoriale, tecnologia e lavoro», afferma l’ad e direttore generale di Fincantieri Pierroberto Folgiero. «Con Msc condividiamo sfide e una visione di lungo termine. Innovare non è inventare, ma industrializzare e trasformare in Pil le nuove tecnologie». Obiettivo confermato dalla compagnia dell’armatore Gianluigi Aponte è raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2050. «Explora III e IV utilizzeranno il Gnl, un combustibile di transizione verso carburanti rinnovabili come il bio-Gnl e il Gnl sintetico», specifica Vago. Per le due navi successive, in consegna nel 2027 e nel 2028, «stiamo studiando grandi celle combustibili in grado di trasformare il Gnl rinnovabile in idrogeno, riducendo così ulteriormente le emissioni». Con il Gnl l’abbattimento degli ossidi di zolfo arriva al 99%, quello degli ossidi di azoto all’85% e per il gas serra il contenimento è del 20%. La connettività plug-in alla terraferma attenuerà le emissioni in porto e i sistemi di gestione del rumore subacqueo contribuiranno alla salvaguardia della vita del mare. «Insieme al gruppo Msc continuiamo a ridefinire gli standard di eccellenza e sostenibilità per l’industria navale mondiale, attraverso la sperimentazione di tecnologie che spingeranno ancora più avanti i confini dell’innovazione», rimarca Folgiero. E sostenibilità significa anche attenzione all’impatto dei viaggiatori sul territorio. «Si parla di overtourism associandolo talvolta al settore delle crociere, secondo noi impropriamente — riflette Vago — Le navi rappresentano infatti una soluzione efficace per prevenire il fenomeno, abbiamo la capacità di gestire i flussi e le escursioni sviluppando insieme alle destinazioni un turismo programmato e sostenibile, senza gravare sulle strutture esistenti».
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