Un’altra doppietta McLaren, un’altra dimostrazione di forza delle monoposto papaya. Due settimane dopo il primo gran premio della stagione senza salire sul podio, i ragazzi di Woking rimettono le cose a posto e riprendono la cavalcata trionfale che ormai dura da marzo. Vince Lando che scattava dalla pole, nella sua scia è finito Oscar che ha battagliato fino in fondo non dando tregua al compagno inglese. Anzi, per un eccesso di esuberanza del canguro australiano quasi si ripeteva a parti invertite il tamponamento fratricida del Canada quando Norris appiccicò il frontale della sua macchina sulla coda dell’amico-nemico. Andrea Stella, che gestisce magnificamente i due galletti senza impartire ordini di scuderia, si è lamentato nel casco ed appena tagliato il traguardo il pilota di Melbourne si è scusato via radio con tutta la squadra per quella «manovra un po’ al limite». Per Norris è la settima vittoria in carriera, agguanta proprio Piastri a quota sette ed ora entrambi sono ad una sola lunghezza da Charles che è fermo a otto. Domenica prossima a Silverstone, dove 75 anni fa iniziò la storia del Mondiale, ci sarà lotta fra i due per chi sarà il primo ad affiancare il monegasco. Il tracciato britannico è quello casalingo per la McLaren e sembra adattarsi magnificamente ad un bolide che fa dell’efficienza aerodinamica, quel mix fra carico e resistenza, uno dei suoi punti forti. Per la Ferrari è stato un buon weekend, per certi versi quasi ottimo.
LA MERCEDES SI È SCIOLTA
Le Rosse, infatti, si sono dimostrate senza alcun dubbio seconda forza come era emerso già da prove e qualifiche. Charles e Lewis hanno chiuso terzo e quarto, staccati dalle McLaren rispettivamente circa 20 e 30 secondi, ma con più di mezzo minuto di vantaggio sulla Mercedes di George Russell che aveva vinto l’ultima gara. Nonostante il tosto inglese sia ormai una garanzia, l’unica Freccia che ha visto la bandiera a scacchi è arrivata quasi doppiata, ad oltre un minuto dal duo papaya. D’accordo la Stella tedesca non gradisce le curve in appoggio, l’asfalto abrasivo e le alte temperature, ma la figura è stata imbarazzante. McLaren e pure la Ferrari non hanno avuto avversari.
Che fine hanno fatto le quattro astronavi degli altri top team? Di Russell, il migliore, abbiamo già detto, i rimanenti tre non sono pervenuti. Tsunoda, manco a dirlo, è arrivato ultimo, staccato di due giri, con una monoposto inguidabile se non ti chiami Verstappen. Super Max e il nostro Kimi hanno finito la gara alla terza curva con le vetture da portare via con il carroattrezzi. In realtà, è stato il ragazzo italiano a centrare l’incolpevole campione del mondo, ma la scenetta è stata lo stesso piacevole e molto istruttiva. Antonelli, educato com’è, si è avvicinato al fenomeno col capo chino chiedendo scusa in tutti i modi. Ci saremmo aspettati almeno una sculacciata virtuale da parte del duro olandese, invece ha accolto l’italiano con affetto dicendogli di non preoccuparsi.
Kimi l’ha combinata bella, è stato chiamato dai commissari e probabilmente verrà penalizzato sullo schieramento di Silverstone. Il pilota della Red Bull ha commentato: «Se ho perdonato Kimi? Certo, ma non c’era nulla da perdonare. Sono cose che possono accadere. No, non mi ha compromesso il Mondiale, con le McLaren così al titolo non penso più…».
I ROOKIE FANNO FAVILLE
Dietro a George, staccato di pochissimo, ha chiuso Lawson con la Racing Bulls: come sembra lontano il tempo in cui Helmut Marco gli levò la Red Bull ritenendolo incapace di guidarla. Alle spalle del neozelandese un indomabile Alonso che ha a sua volta preceduto il giovane brasiliano Bortoleto con una monoposto che inizia a profumare di Audi. I ferraristi sono sollevati, ma non felici, nonostante si siano ripresi per un solo punto la seconda posizione nel Mondiale Costruttori. «L’auto è migliorata, stiamo andando nella giusta direzione, dobbiamo continuare a spingere. Certo infastidire la McLaren non era proprio possibile», ha commentato Charles appena sceso dal podio. Lewis apprezza i miglioramenti, ma si è lamentato dell’impianto frenante che ha dato problemi anche al compagno: «Gli aggiornamenti hanno funzionato, abbiamo fatto un passo avanti. I freni, però, sono un problema che dobbiamo gestire…».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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