Apertura priva di direzione per le borse europee, che affrontano la seduta orfane dei riferimenti di Wall Street, oggi chiusa per la festività del Ringraziamento. Il FTSE MIB di Milano si muove in territorio leggermente positivo, guadagnando poco più di un quinto di punto percentuale a 43.223 punti, in linea con l’andamento moderatamente rialzista di Francoforte (+0,3%) e in contrasto con i lievi cali di Londra (-0,2%) e Parigi (-0,1%). L’indice continentale Euro Stoxx 50 appare sostanzialmente piatto.
Lo scenario resta dominato dalle attese per i verbali della BCE previsti in giornata, con i mercati che continuano a scommettere su possibili tagli dei tassi nel 2026. In questo contesto, lo spread tra BTP e Bund tedeschi rimane vicino ai minimi pluriennali, stabile a 72 punti base e con il rendimento del decennale italiano al 3,41%. L’euro prosegue la fase di debolezza nei confronti del dollaro, scendendo leggermente a quota 1,158.
Nella seduta milanese si fanno notare i titoli difensivi e alcune eccellenze del Made in Italy. Leonardo guida i rialzi tra le blue chip (+1,6%), seguito da Campari (+1,9%) dopo le buone indicazioni dai broker e DiaSorin (+1,3%). Continuano gli acquisti su Enel (+0,8%), A2A (+0,9%) e Moncler (+1,1%). In evidenza anche Banca Generali (+1,3%), sostenuta dalla raccomandazione positiva di Kepler Cheuvreux.
Il comparto bancario appare diviso: lieve flessione per UniCredit (-0,3%), Banco BPM (-0,1%) e Intesa (+0,02%), mentre brilla Mediobanca (+0,6%). Cedono leggermente Telecom Italia (-0,5%) e Prysmian (-0,1%). Sul fronte energia, Eni e Saipem registrano ribassi frazionali di circa mezzo punto percentuale, in un contesto di prezzi petroliferi stabili: il Brent si attesta a 63,09 dollari e il WTI a 58,71 dollari al barile.
Andamento contrastato per le borse asiatiche: Tokyo ha chiuso in recupero con un progresso superiore all’1%, sostenuto dall’ottimismo per possibili tagli ai tassi USA. Shanghai +0,3%, Hong Kong pressoché invariata (+0,07%). Da segnalare il raffreddamento dei profitti industriali cinesi ad ottobre (-5,5%), segnale di fragilità persistente nell’industria della seconda economia mondiale.
Materie prime e mercato valutario restano calmi: l’oro tratta poco sotto i 4.190 dollari l’oncia (-0,3%), mentre il cambio euro/dollaro si conferma sotto 1,16. Gas naturale stabile a 29 euro/MWh. In attesa di nuovi impulsi da BCE e dalla geopolitica, la seduta prosegue all’insegna dell’attendismo sulle principali piazze europee.
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