Cominciano a comparire le prime crepe tra il Milan e Zlatan Ibrahimovic. Il momento è davvero delicato, al di là del pessimo inizio di stagione con i soli due punti conquistati in tre gare. Lo svedese, che ha chiuso proprio in rossonero la carriera da calciatore, è finito al centro delle polemiche per non essere stato presente all’Olimpico nella sfida con la Lazio (quello della protesta al cooling break di Theo Hernandez e Rafael Leao). Oltre che non presentarsi sabato a San Siro alla ripresa del campionato nella sfida con il Venezia.
Boban: «Spero che Ibrahimovic abbia capito il suo ruolo. Fonseca? Diamogli tempo»
C’è chi pensa si sia già stancato, c’è chi tira fuori – nonostante le smentite di facciata – storie di presunte discordanze con l’amministratore delegato, Giorgio Furlani, sulla scelta del nuovo allenatore. Anche perché Ibrahimovic è abituato a vincere e solo quello vuole fare. E per continuare a inseguire questi obiettivi avrebbe affidato la panchina del Milan a uno tra Thiago Motta e Antonio Conte. Di certo, non a Paulo Fonseca.
Si fanno anche più insistenti le voci di un litigio nei mesi passati con l’ex compagno di squadra e amico di una vita Ignazio Abate, ex tecnico della Primavera (oggi alla Ternana) per non aver fatto debuttare il figlio Maximilian, classe 2006. Dai quadri tecnici, inoltre, è stato allontanato pure il padre Beniamino, preparatore dei portieri. Insomma, la situazione non è idilliaca e non sono escluse novità incredibili sul futuro di Ibrahimovic come braccio destro di Gerry Cardinale.
Se così accadrà, Zlatan entrerebbe nella lista di ex calciatori rossoneri allontanati da questa proprietà, dopo Leonardo, Boban e Paolo Maldini. Con il forte rischio, per il club di via Aldo Rossi, di cancellare la propria identità.
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