Vincere e dirsi addio. È questo il destino di Sergio Conceiçao, che dopo la Supercoppa Italiana di Riad e il ballo con il sigaro in bocca ha dovuto fare i conti – suo malgrado – con gli errori di una dirigenza che ancora deve prendere del tutto confidenza con il mondo del calcio (ed è per questo che si è affidata a Igli Tare come direttore sportivo e chissà che margini di manovra avrà l’ex laziale). Così ha perso terreno dal quarto posto, è stato eliminato ai playoff di Champions League e, infine, è arrivata la sconfitta nella finale di Coppa Italia contro il Bologna il 14 maggio all’Olimpico. Invece, il fallimento è stato su tutti i fronti. E visto che nel calcio italiano non paga mai la dirigenza – che resterà al suo posto con un anno in più di errori (e, si spera, di esperienza) – sarà il tecnico portoghese a salutare il Diavolo. Lo farà domani sera nell’ultima gara di San Siro, contro il Monza ultimo e già retrocesso da tempo, allenato da Alessandro Nesta. Sarà un match nel quale sarà forte, anzi fortissima, la protesta dei tifosi rossoneri per una stagione terrificante che, come sciagurato epilogo, ha avuto la mancata qualificazione alle coppe europee. E ora il rischio è quello di vedere partire qualche big, come Reijnders. Anche perché il centrocampista olandese non fa parte dei testimonial della nuova maglia. Ci sono, invece, Theo Hernandez e Pulisic. Ma chi sostituirà Conceiçao? Massimiliano Allegri è in pole, ma all’interno della dirigenza ci sono diverse fazioni e, quindi, sono monitorati anche i profili di Vincenzo Italiano, Thiago Motta e Xavi.
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